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Acireale, 75,81% NO. D’Agostino e un pezzo del PD gli sconfitti.

piazza-duomoAcireale, oltre il 75% di NO sono un numero importante, pesante e sicuramente da comprendere nei suoi contorni.

A sostegno del SI al referendum costituzionale schierato una parte del circolo acese del PD, schieratissimo l’on. Nicola D’Agostino che non è solamente il segretario regionale di Siciia Futura, non è solo “nel solco del PD” ma è soprattutto il “padre” dell’amministrazione acese. Il sindaco Barbagallo, gli assessori in carica (tutti) e quattro liste civiche sono sotto l’egida dell’on. D’Agostino e sono (lo sono davvero?) maggioranza ad Acireale. Poco più di due anni fa il candidato sindaco Barbagallo vinceva le elezioni con oltre 16 mila consensi. Possono compararsi le due elezioni? Certamente no. Non vi erano 600 aspiranti consiglieri comunali in liza, non vi erano interessi specifici della città e l’argomento posto dal quesito referendario rivestiva intenzioni politiche davvero notevoli. Rimane comunque il dato che il SI non va oltre il 25% e, quindi, si posiziona in un margine di significativa minoranza. Il NO ha vinto con una forbice ampissima a dimostrazione che il voto sul quesito referendario è stato trasversale.

risultati-referendum-acirealeDel resto era ben noto che tanti uomini di D’Agostino hanno preferito segnare la casella del NO e che, gli stessi, hanno dato indicazioni ai loro elettori, è anche evidente che una parte del PD acese era fermamente schierato per il NO. A caldo, infatti, l’on. Nicola D’Agostino scrive su FB. “Il risultato è evidente, sia quello nazionale che locale (anzi questo anche di più). Nulla da ridire: ribadisco le mie convinzioni, si tratta di una occasione mancata”.

I conti sono presto fatti. C’è chi immagina uno scarso appeal dell’on. D’Agostino su temi di portata nazionale, chi comprende che il PD acese non riesce a convogliare consensi e chi ricorda che, in fin dei conti, lo schieramento del NO era assai variegato e, quindi, gli acesi – che non dovevano sponsorizzare alcun aspiranti consiglieri – hanno deciso di votare NO inteso come espressione antirenzi. E’ vero, se escludiamo una quota di voto ideologico come quello dei tesserati ANPI e come quello della sinistra acese del comitato per il NO, gli altri, da Forza Italia alla destra, di fatto sono vincitori assai relativi. Appena il cavaliere Berlusconi ritornerà nei tavoli delle trattative ed appena si capirà che si andrà a comporre un governo d’inciucio, allora il gioco della destra e di Forza Italia sarà smascherato e visibilissimo.

Infine. Il Movimento 5 Stelle acese è un’anomalia in termini di consensi. Prende 7.000 voti per le europee ma supera di poco quota mille per le amministrative. Quanto avrà influito per la vittoria del NO è di difficile interpretazione.

Acireale si è, quindi, espressa ed ha detto NO. E’ un segnale al governo nazionale, al presidente Crocetta, all’on. D’Agostino e all’on. Raciti. Un chiaro segnale: la gente è stanca e vuole risultati. Troppa precarietà esistenziale conduce al voto di pancia… perchè anche la pancia quando è vuota ha le sue ragioni.

(mAd)

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