martedì, Aprile 16, 2024
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ACIREALE-BARI, LA SFIDA AMARCORD DAI RICORDI INDELEBILI

Ben 33 partecipazioni in serie A (l’ultima nel 2011), 50 in serie B con due primi posti raggiunti, una Mitropa Cup nel 1990 e calciatori come Cassano, Bonucci, Gillet, Platt, Zambrotta, Boban, Perrotta, Protti, Barreto e chi più più ne metta che in passato hanno vestito la maglia dei “galletti”. Basterebbero solo questi dati per rendere Acireale-Bari una sfida d’altri tempi, una di quelle sfide dal sapor amarcord ma che soprattutto riporta alla mente quel favoloso gol di Logiudice datato 1994. Era la stagione 1993\94, campionato di serie B quando al termine di una gara rocambolesca l’Acireale riuscì a vincere nei minuti recupero contro un Bari già promosso in A, riuscendo a conquistare l’accesso ai play-out contro il Pisa. Fu quello l’ultimo dei 6 precedenti in campionato tra le due squadre, che già nel 74\75 e nel 75\76 si scontrarono in serie C. L’ultimo precedente in assoluto, invece, risale alla più recente stagione 2004\05 quando al “San Nicola” il Bari si impose per 2-1 in un match di Coppa Italia. Per l’Acireale all’epoca fu di Quintoni il gol che dimezzò le distanze.

Dopo una lunga militanza nelle massime categorie, la stagione scorsa per la società barese si è conclusa nel peggiore dei modi: fallimento e addio professionismo. A rilevarla fu Aurelio De Laurentiis, con lo scopo forse di ripercorrere le orme del suo Napoli che dalla C riuscì a tornare in serie A in pochi anni. In rosa sono presenti giocatori con lunghe militanze in categorie che nulla hanno a che vedere con la serie D. Su tutti Franco Brienza, fantasista dalla tecnica sopraffina e con un curriculum da paura: 290 presenze e 43 gol in serie A, 192 presenze e 37 gol in B, 14 presenze e 4 reti in Coppa UEFA e in vetrina anche 2 presenze con la maglia della nazionale nel 2005 con Marcello Lippi in panchina. Di lui si ricorda anche un fantastico gol alla Juventus siglato nel 2005 con la maglia del Palermo, rete che regalò una storica vittoria ai rosanero. Oggi è l’attuale capitano dei biancorossi. In rosa anche Francesco Bolzoni, faro del centrocampo biancorosso scuola Inter con una carriera spesa tra serie A e serie B. In difesa invece Valerio Di Cesare, oltre 300 presenze in serie B e 9 in serie A con la maglia del Torino. In panchina Giovanni Cornacchini, storico centravanti del Perugia di Gaucci che negli anni ’90 si fece conoscere a suon di gol in serie C ed in serie B, conquistando per ben 5 volte il trono dei bomber in serie C. Anche lui legato in qualche modo da un filo conduttore con l’Acireale. Fu infatti proprio Cornacchini il centravanti di quel Perugia che nel giugno 1993 si giocò la promozione in serie B a Foggia contro i granata. Quel match terminò 2-1 per gli umbri, ma in cadetteria ci andò l’Acireale per via del famoso “caso Siracusa-Perugia” che vide il presidente Gaucci coinvolto.

COME ARRIVA L’ACIREALE – L’Acireale arriva al match più atteso dalla città con ancora in corpo la rabbia del 3-2 subito la settimana scorsa, quando nei minuti finali un tiro dalla distanza vanificò la rimonta d’orgoglio granata che da 2-0 era riuscita a pareggiare i conti con Campanaro e Leotta. Per mister Breve non sarà a disposizione il centravanti Sasà Manfrellotti ancora squalificato. In attacco spazio quindi a Bellomonte al centro del trio offensivo, affiancato da Madonia che agirà sulla sinistra mentre sulla destra solito ballottaggio tra Manfrè e Leotta. A centrocampo pochi dubbi, con Tramonte, Russo e capitan Savanarola che dovrebbero essere confermati. In difesa Iannò favorito su Di Pasquale sulla corsia di destra, con Talotta che dovrebbe agire ancora da terzino sinistro. Confermatissimi Biondi, Campanaro e Gambuzza. I granata fin qui hanno collezionato 11 punti, frutto di 3 vittorie e 2 pareggi. Ad oggi in casa è arrivata una sola vittoria, contro la Nocerina alla seconda giornata. Il Bari ha invece collezionato 17 punti che valgono il primo posto in solitaria, grazie alle 5 vittorie ottenute e due soli pareggi. Ancora nessuna sconfitta per gli uomini di Cornacchini, ma chissà che domani…

(Giorgio Cavallaro)

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