martedì, Marzo 19, 2024
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Acireale – Cable Park, lavori fermi si attende ancora “la messa in sicurezza”

ACIREALE – In consiglio comunale il consigliere Sorace interroga l’amministrazione affermando che i lavori per la realizzazione del cable park devono essere fermati. Pochi tempo dopo arriva una determina che richiede la sospensione degli stessi.

Il direttore dei lavori e progettista ing. Caudullo nella nostra intervista del 3 settembre risponde così: “In zona agricola nella Regione siciliana, e in tutto il territorio della Repubblica Italiana, sono consentiti con una semplice comunicazione (asseverata da un tecnico abilitato), le opere che noi abbiamo eseguito e che sono sotto gli occhi di tutti, sono molto semplici: Scavi e riempimenti terra per non oltre 1,5 metri per (la vasca del Cable park è profonda 1,40 e certo il livello naturale dell’acqua insieme alle vecchie cartografie ufficiali del terreno non lasciano margini di errore). Costruzione di edifici prefabbricati di uso non residenziale per non più di un elevazione …” Invasi idrici, condutture, cisterne, opere idrauliche, e anche muri in c.a. non più alti di 1,70 metri. Tutti i nostri interventi rientrano incontrovertibilmente in queste categorie, desidero inoltre precisare che il volume costruito è inferiore alla metà di quello, che in ogni caso è sempre possibile EDIFICARE IN ZONA AGRICOLA in tutto il territorio della Repubblica Italiana, compresa la Sicilia (ma evidentemente non Acireale)”.

La faccenda non si sblocca e il cantiere rimane fermo ma in attesa di una messa in sicurezza assai necessaria se consideriamo che insistono, al momento, diversi pericoli, non per ultimo un grande invaso pieno d’acqua.

Della situazione e della necessità della messa in sicurezza del cantiere ne è convinto per primo l’ing. Caudullo che il 4 agosto 2017 ha inoltrato la richiesta di autorizzazione per la messa in sicurezza del cantiere “Cable Park” di contrada Sangirolamo. Ancora nessuna risposta ed il cantiere rimane così come è stato lasciato. Una richiesta quella dell’ing. Caudullo che, appare evidente, doveva servire ad eliminare i pericoli presenti in un cantiere iniziato e non finito.

Ultimo atto il 15 settembre con il corpo dei VV.UU. che si è recato al cantiere ed ha diffidato il progettista e direttore dei lavori ad eseguire qualsiasi intervento. Fatto che non desta stupore considerato i rilievi che sono stati mossi ma che, al momento, non permette, appunto, la messa in sicurezza del luogo esponendo a rischi eventuali disattenti che potrebbero accedere al cantieri e procurarsi degli infortuni.

Per la tutela della salute pubblica, dell’ambiente e per il rispetto che si deve avere nei confronti delle procedure sarebbe certamente il caso di dare la possibilità ai responsabili del cantiere ad operare affinchè si possano azzerare i rischi ed i pericoli presenti.

La vicenda del cable park continua, lavori fermi, autorizzazione per la messa in sicurezza che ancora non arriva e si rimane alla ricerca di una soluzione per riprendere i lavori mentre  alla burocrazia regionale  e a quella locale vogliamo ricordare che, a volte, fare presto può significare tutelare la salute pubblica e dare la giusta risposta agli imprenditori che vogliono investire nel territorio.

Cable Park non ha tutte “le carte” a posto? Può essere, ma si faccia presto per regolare la questione e far si che in un’area di degrado nasca un luogo per lo sport, per il turismo rispettoso dell’ambiente ed ecosostenibile.

(mAd)

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