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Acireale – Differenzia? Caro Zauddo….

ACIREALE – E’ partita con qualche difficoltà e non ancora conclusa la distribuzione agli acesi dei kit per la raccolta differenziata. Si va avanti con momenti di entusiasmo e altri (tanti) aspetti di delusione e, in qualche modo, rabbia.

Mentre tanti, tantissimi acesi organizzano i mastelli per la raccolta differenziata, separano i rifiuti a casa, escono il mastello nel giorno indicato e con il rifiuto corretto, ecco che in tanti angoli di strada emerge la prepotenza dello “zauddo”. Avrei potuto scrivere incivile, volgare ma il termine “zauddo” nel nostro dialetto indica bene lo status mentale dell’incivile prepotente; in un solo termine: zauddo.

E’ capitato di vedere nella stessa via una fila di mastelli dello stesso colore interrotta da dozzine di buste piene di spazzatura ovviamente non differenziata. Un colpo alla vista ma ancora più profondo colpisce la sensibilità di tutti quelli che hanno compreso che riciclare, riutilizzare, differenziare la spazzatura è un gesto che dobbiamo al nostro pianeta, che dobbiamo alle future generazioni. Non è accettabile continuare a prendere multe della UE perché siamo lerci e non differenziamo e non riusciamo ad educare, appunto, gli “zauddi” che sembrano essere e forse lo sono un vero esercito. Del resto questi incivili hanno vita facile, perché basta un solo gesto lurido e barbaro per vanificare l’aspetto virtuoso di centinaia e migliaia di cittadini.

E’ una convivenza ardua. Vivere nella stessa città insieme ad una mandria di volgari arroganti è affare complicato. E’ la mandria che ogni giorno scarica rifiuti ingombranti in ogni angolo seminascosto della città, sono quelle bestie che hanno inondato la via Pasiano di amianto, sono gli stessi che urlano e sgomitano quando devono invece solamente rispettare l’ambiente dove vivono e comprendere il significato profondo della buona e serena convivenza. Sono gli stessi che ti mandano affanculo se non parti in un nanosecondo dallo scatto del “verde”, sono gli stessi che non hanno mai compreso l’importante della cittadinanza attiva, sono quelli “che tanto a me che me ne fotte”. Insomma siamo circondati ma non siamo in minoranza ed allora è arrivato il tempo di farsi sentire meno di zero questi incivili volgari che ogni giorno insozzano la città e sputtanano la civiltà di chi sa come comportarsi in una città che vuole dirsi civile.

La colpa non è una questione di dna e di “trunzaggine” ma, invece, sono le tracce indelebili di un profondo sud che ha deciso che lo Stato, le regole sono solo catene e che il “fai da te” zauddo è la soluzione più veloce e conveniente.

Acireale differenzia? Si, ma gli zauddi sporcano e la fanno franca. Non va bene.

(mAd)

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