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Acireale – Differenziata e condomini. Contenitori all’interno è un obbligo.

Acireale – Tra le tante questioni sollevate, alcune sincere altre davvero di bassa politica, c’è n’è una che possiamo eleggere a simbolo della cattiva volontà a collaborare e all’incapacità di percepirsi come comunità. Stiamo parlando dei condomini, ovvero quegli stabili composti da diversi piani e con tante famiglie che vi abitano. Le domande si succedono con una certa frequenza e tutte vertono e convergono sempre sullo stesso punto: dove bisogna allocare i mastelli della differenziata? Chi deve portarli in strada il giorno del conferimento? Sono domande che a nostro avviso segnano un dato incontrovertibile: siamo indietro, lenti farraginosi e viviamo sempre cercando di garantirci il nostro misero “particolare”.  Il senso di comunità non è mai esistito ma oggi giocare in squadra non è più un fatto di crescita ma di necessità.

Vediamo di indicare alcuni passaggi che a nostro avviso possono fare chiarezza sulla questione differenziata e condomini.

Il Tar Piemonte, con la sentenza n. 1169, del 10 luglio 2015, ha rigettato il ricorso di un condominio che si rifiutava di esporre su suolo pubblico nei giorni e nelle ore della raccolta i propri bidoni dei rifiuti allocati all’interno delle proprie pertinenze.  E’ esattamente il dubbio e il quesito che da alcuni giorni è volato di bocca in bocca e scandito a più riprese nel gruppo FB FanCity Acireale. Un quesito posto con alterigia e con la convinzione che il servizio di portare i mastelli condominiali dalle pertinenze alla strada dovesse essere, in qualche modo, compito dell’amministrazione. Errato.

C’è di più. Si legge in un passaggio “Per i giudici del Tar Piemonte, i bidoni della differenziata hanno la precedenza su tutte le questioni compresi i patti condominiali stabiliti durante le assemblee (difficoltà degli spazi di manovra in caso di parcheggio, eventuale disagio di carattere igienico ed olfattivo nei periodi estivi, etc)”.  Questo a sottolineare che il bene comune ha la precedenze (anche giuridica) sul dato individuale e, come in questo caso, condominiale. Ed infatti, secondo la sentenza dei giudici del TAR Piemonte: “I meri interessi privati  sono destinati a recedere a fronte dell’interesse pubblico alla corretta realizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti “Porta a Porta”.
Di tutta questa vicenda c’è un dato che ha confermato macroscopicamente la tesi che il concetto di collettività nella nostra città sembra essere davvero un dato marginale e di poco conto, invece le argomentazioni tipicamente “nimby” sono le tesi protagoniste di una comunità che ancora non conosce le regole del vivere civile e che non è attenta e sensibile e protesa al miglioramento degli indici di vivibilità.

(mAd)

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