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Acireale differenziata. Non è una contrapposizione tra destra e sinistra, ma tra immobilismo e progresso di Marcello Bonaventura

ACIREALE –

La raccolta differenziata e la differenza tra civiltà e inciviltà (pt. II)

Abbiamo già detto che l’inciviltà sta alla base dell’involuzione del genere umano e può condurre alla sua scomparsa. Non appare poi discutibile che l’abbandono dei rifiuti sia un gesto di inequivocabile inciviltà.

E malgrado ciò molte persone criticano aspramente l’amministrazione cittadina, colpevole di avere dato il via alla differenziata. Sono gli “oppositori”! All’interno di tale categoria dobbiamo però fare le doverose distinzioni. C’è l’oppositore politico, quello che per decenni è stato dalla parte di chi ha amministrato la città ed è arrabbiato nero per avere perso le elezioni. A questa categoria non andrebbe bene neanche se la spazzatura si trasformasse in oro.

Hanno perso e sono così arrabbiati da avere smarrito il senso della misura nel formulare critiche tanto forti nei toni quanto infondate nella sostanza. Sono contrari perché hanno perso le elezioni, sono contrari alla nuova amministrazione e a tutto quello che la Giunta Barbagallo ha fatto, fa e farà.

Certo, nessuno di questi oppositori dice che la precedente amministrazione ha governato per quasi dieci anni e non ha fatto nulla per avviare un’efficace raccolta differenziata dei rifiuti.

La quota di differenziata lasciata dalla precedente amministrazione era del 3%.

Ecco quindi che l’oppositore politico è in cuor suo contrario a qualsiasi raccolta differenziata perché così si è fatto nel decennio in cui ha amministrato la sua parte politica, perché poco si cura dell’ambiente e di chi verrà dopo di lui, perché l’evasione fiscale non è poi così riprovevole, perché così ha il consenso dei fans del senatore Razzi (i razziani), cioè di coloro il cui motto è “amico mio, fatti li c….i tua“.

Questo “oppositore” è contrario a qualsiasi cambiamento, perché è incapace di avviare i processi di crescita di una città.

Quindi caro oppositore, finiamola con le critiche precedute dalla precisazione “io sono favorevole alla differenziata, ma …“. Non è vero! Sei stato contro la raccolta differenziata tanto da averla evitata per dieci anni e sei contrario tutt’oggi.

Puoi dirlo apertamente, così conquisterai la simpatia di coloro che riempiono le nostre strade dei loro rifiuti. Sono qualche migliaia e presumo tutti contrari al sindaco Barbagallo.

Semplifichiamo la questione: chi è per la differenziata da una parte, chi è contro dall’altra.  Non è una contrapposizione tra destra e sinistra, ma tra immobilismo e progresso.

Poi ci sono gli oppositori seriali, coloro che qualsiasi cosa fai “andava fatta meglio”, che prima di avviare la differenziata “devi cambiare la testa delle persone”, che se c’è un disservizio va comminata la pena capitale al sindaco e alla giunta.

Insomma la quintessenza dell’ACITANO PURO.

Qui l’argomento si fa più complicato perché per affrontarlo servirebbe una preparazione antropologica/sociologia che sinceramente non possiedo.  Mi fermo timoroso dinanzi la soglia di questo mondo immutabile, che tutto sa e nulla fa, che contempla sè stesso quale centro dell’universo, in cui tutto è errato tranne il proprio pensiero,

tutto é imperfetto tranne sè stessi. Qui, signori, mi trema la mano nel continuare a scrivere.

Posso io pensare di far cambiare idea all’acitano puro?

Stolto fui ad intraprendere questo impervio argomento e quindi retrocedo a capo chino e nulla aggiungo oltre, se non le mie scuse per la temeraria incursione in un mondo che è fuori dal mondo.

(Avv. Marcello Bonaventura)

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