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Acireale – Elezioni amministrative, unica indicazione votare in piena libertà

ACIREALE  –  Come in ogni competizione amministrativa si apre il mercato elettorale; quella modalità in cui tutto diventa improvvisamente  possibile, dove la fantasia supera la realtà, giorni in cui tanti dicono di possedere la ricetta perfetta per risolvere le questioni della città.

Siamo in una cittadina del sud con tutti i problemi e le incrostazioni del meridione d’Italia. Giovani che tornano ad emigrare, interminabili file all’ufficio del lavoro, la cementificazione del tessuto urbano, lo spregio di ogni angolo di bellezza, l’assenza di programmazione, la furbizia e la miopia del potere. Eppure durante la campagna elettorale tutto diventa improvvisamente risolvibile, a tutto c’è una soluzione, una risposta precisa, una politica del miracolo. E’ la danza di quella politica nebbiosa che fa nascondere i partiti dietro sigle improvvisate, che fa nascondere i dirigenti politici dietro nomi e simboli riverniciati per l’occasione. Ricette tipiche e note che riportano le terre del sud nella loro più profonda vocazione: il trasformismo gattopardesco.

Intanto in città, lo scoramento e il silenzio sono i veri padroni della scena. Viviamo in una città  dove chi ha amministrato almeno per tre decenni a questa parte non sapeva neanche il significato di indici di vivibilità, sconosceva la più elementare grammatica per il governo delle comunità, mentre altre cittadine organizzavano e costruivano un progetto, un’identità, una vocazione rivolta a costruire economia cittadina e territori appetibili per gli investitori e per il turismo.

Acireale porta con se ritardi notevolissimi, ritardi per la viabilità, per la qualità dell’aria, per la depurazione, la pulizia e la valorizzazione delle coste, gli spazi ricreativi, i parchi, il verde pubblico, i parcheggi, i mezzi di trasporto e tanto altro. Ogni elemento di possibile emancipazione è stato respinto, ogni possibile progetto per il recupero della vivibilità è stato sempre bandiera di minoranza, ogni slancio per passare da silente paese del sud a bella cittadina mediterranea è stato sepolto da una classe dirigente incapace, incolta ed insensibile.

Oggi, ai nastri di partenza, ci sono candidati stimabili e la speranza rimane solo una, ovvero che alle loro spalle non vi siano, nell’ombra, quei dirigenti politici che in questi decenni non hanno saputo e voluto far crescere Acireale e dare ai cittadini quello che si meritavano: città vivibile e territorio fertile per la microeconomia.

(mAd)

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