Aprile 2015 scoppia il caso “gettonopoli” ad Acireale. Il Movimento 5 Stelle pubblica i verbali di alcune sedute delle commissioni consiliari ed inizia il terremoto. La notizia viene riportata da tutti i media locali per arrivare a quelli nazionali. E’ un terremoto politico che porterà, poco dopo, alla riduzione del gettone di presenza e all’emissione di un nuovo regolamento.
In quei giorni si parlò tanto dell’ormai mitico “pavone” e altre modalità “itineranti”, noi intervistammo il presidente del consiglio comunale di Acireale il prof. Rosario Raneri. Chiesi “quali benefici ha avuto la città dalle commissioni che sono state indicate dal M5S? Il presidente del consiglio comunale Raneri, tra l’altro, dichiarò: “Non è affatto vero che i consiglieri comunali, come hanno scritto i media locali e nazionali, vanno a vedere pavoni e fare grigliate. Le commissioni consiliari vanno a proporre all’amministrazione delle iniziative e dei suggerimenti”. Ed ancora, aggiunse il presidente del consiglio comunale Raneri: “Per quanto riguarda il famoso pavone, la V° commissione è andata in quella fattoria solamente per progettare, per valutare un nuovo progetto da prospettare all’amministrazione”.
Le motivazioni non sembrarono sufficienti ad alcuni gruppi politici acesi. Ed infatti il 5 maggio 2015 il Movimento 5 Stelle, la Putia del Bene Comune e Officina Acireale manifestarono in piazza Duomo il loro dissenso ed ecco cosa dichiarò l’allora portavoce della “Putia” Maria Continella: “Non ci bastano i cambiamenti che sono stati fatti”. La signora Continella si riferiva alla riduzione del gettone di presenza e il nuovo regolamento approvato in aula consiliare.
Interviene la Procura che apre un fascicolo e indaga sulla condotta dei consiglieri comunali coinvolti nella vicenda. Il PM chiede l’archiviazione il GIP respinge la richiesta del PM e si susseguono rinvii fino al 16 settembre 2017 quando giunge la notizia dell’archiviazione. I fatti non costituiscono reato.
Alla notizia, giustamente accolta con un sospiro di sollievo dagli indagati, ecco che arrivano le dichiarazioni dell’on. Nicola D’Agostino e dell’on. Angela Foti. D’Agostino (segretario regionale di Sicilia Futura) definisce “ovvia” l’archiviazione del procedimento ed afferma: “Abbiamo atteso che la giustizia facesse il suo corso. Risultato: nessuna esigenza neppure di un processo, solo tempo perduto. La classe politica acese ne esce a testa alta, chi ha provato ad infangarla ha perduto”.
L’on. Angela Foti afferma: “Il M5S Acireale non aveva mai messo in dubbio la liceità ai regolamenti delle sedute delle commissioni consiliari, con la nostra iniziativa sottolineavamo l’aspetto etico-morale e cioè l’assoluta futilità dei temi trattati in moltissime sedute ed il loro numero spropositato, che si traducevano in costi altissimi a spese dei cittadini acesi”.
Questa una rapida sintesi di un caso definito “gettonopoli” che ha scosso per due anni la politica locale e che ha mandato Acireale nelle pagine della cronaca politica di tutta Italia. Cosa ne possiamo dedurre dei fatti e della decisione del GIP? L’aspetto penale. Secondo la legge non sono stati commessi reati ed è un dato certamente positivo per tutti i consiglieri coinvolti. Se non vi sono reati, di fatto, significa che la condotta non ha infranto alcuna legge dello Stato. Rimane il dato, per così dire, etico. Ovvero non è certo un caso se dopo il terremoto “gettonopoli” non si sono più viste “commissioni itineranti” e non è certo un caso se il regolamento è stato cambiato ed il gettone di presenza ridotto. Come non è un caso se lo stesso GIP sembra indicare che non si andava troppo per il sottile per raggiungere il numero delle sedute di commissione.
Da quel terremoto si è ricostruito qualcosa malgrado quei giorni difficilmente saranno dimenticati dai tanti, tantissimi che si sono indignati leggendo i verbali di alcune sedute.
(mAd)
