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Acireale – Ieri (4 maggio 2017) al Cine Margherita si è discusso intorno al movimento del ’77

Acireale – Ieri (4 maggio 2017) al Cine Margherita si è discusso intorno al movimento del ’77 – Gli interventi dell’assessore Antonio Coniglio, del presidente dell’associazione Sajamastra Giovanni la Rosa e a seguire Marcello Bonaventura, Pino Barbagallo, Salvatore la Rosa, Giancarlo Consoli, Tina D’Anna, Francesco Musmeci, Salvo Raciti, Filippo Laganà, Nino Grasso e altri ancora. Una serata che non ha avuto il taglio della celebrazione e men che meno della nostalgia. Dopo la proiezione del film “Assalto al cielo” di Munzi, la discussione è girata intorno ai fatti locali: occupazione del Collegio Pennisi, gli arresti durante una manifestazione, la nascita del gruppo “disoccupate le strade dai sogni” che ha tenuto memoria di quegli anni e di quella storia che fa parte, in ogni caso, del tessuto italiano e di quello acese. Un pezzo di storia, quindi, che non è stata la solita narrazione celebrativa dei potenti di turno ma un resoconto, a quatant’anni di distanza, di un evento italiano che ha portato momenti di cultura creativa ed anche tante lacrime e vittime innocenti. Una serata che è andata oltre la rivisitazione storica di quegli anni e che si è spinta, oltre il ricordo, ad analizzare il fenomeno confrontandolo con i temi di stretta attualità e con le risposte ancora inevase e i quesiti insoluti che accompagnano la società e la politica di oggi. Racconti che, oggi come allora, hanno diviso la platea ed hanno mostrato come l’eterogeneità e la varietà delle componenti presenti nel movimento italiano e acese del ’77, erano tante e tutte con angolazioni assai diverse seppur convergenti.
Dall’occupazione del collegio Pennisi alla cacciata di Lama all’Università La Sapienza di Roma, dagli indiani metropolitani al ruolo del PCI, dalla creatività al piombo. Anni difficili, di movimento, di confusione e di genialità. Anni che sono stati raccontati e rivissuti con la stessa passione di quarant’anni fa. In sala tanti amici di quegli anni, un incontro senza clamore e senza pubblicità, così come è giusto per narrazioni che per alcuni non sono mai esistite mentre per tanti altri hanno rappresentato momenti importanti di crescita.

(mAd)

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