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Acireale – Il danzastorie è andato in scena

ACIREALE – In uno scenario bellissimo quale è la Piazza Peppino Impastato, ieri sera gli acesi hanno assistito ad uno spettacolo culturale di altissimo livello. Piazza, che dapprima stentava a riempirsi quando invece doveva esplodere di gente, sopratutto di giovani per il significato di quel nome importante a cui è stata dedicata. Giovani che hanno ereditato la cultura siciliana, che conoscono perfettamente la storia di Peppino Impastato, che hanno vissuto e vivono la storia mafiosa della nostra terra, e loro in primis avrebbero dovuto appropriarsi di questa piazza, dandole il giusto valore e significato, avrebbero dovuto riempirla e portarla al massimo dello splendore, difendendo il sacrificio di Peppino e custodirlo come eredità.

La nostra cultura siciliana composta da tanta bellezza appartiene ai giovani che l’hanno eredita trovandola a volte trasformata da coloro che l’hanno vissuta precedentemente, dunque appropriandosi di questa eredità ne devono dare il giusto valore. E il giusto valore alla nostra cultura ieri sera, lo ha dato il bravissimo Alossha Giuseppe Marino che con la sua arte e danza e con il suo amore grandissimo per la sua terra; nel tempo è andato a ricercare musiche e culture della sua Sicilia che lo hanno così portato a conoscere autori, cantastorie e poeti che hanno fatto grande la sua terra facendola conoscere e amare ovunque. Il maestro Alosha, con la sua danza da voce, interpreta e si esprime attraverso autori , poeti e cantastorie come Ciccio Busacca, Alfio Antico, Ignazio Buttitta e tantissimi altri che nello scenario di un palco e con la sua immensa bravura rapisce il pubblico completamente rievocando in esso ricordi ed emozioni dal sapore nostalgico.

Il cantastorie era una figura della cultura folklorica, un artista di strada che si spostava nelle piazze e raccontava con il canto una storia, un fatto o un avvenimento questi venivano narrati con parole semplici perchè semplice era la la gente che le ascoltava, si facevano interpreti del sentire della gente, narrando in versi rimati, disagi sociali ed economici, di politica, di lotte contro la mafia ,di religiosità e di tutto ciò che appassionava il popolo. Si tratta dunque per il “Danzastorie” Alosha un tributo alla cultura popolare siciliana. La danza nella sua bellezza interpretata da diversi, bravissimi ballerini sul palco, che hanno emozionato e riportato all’attenzione del pubblico il triste problema degli sbarchi dei disperati con canti e balli riportando alla mente di ognuno di noi il dolore che vivono questi esseri umani, donne e uomini costretti a lasciare la loro terra con la speranza di trovare da noi la salvezza ma non è sempre cosi perchè molti di loro non riescono a sopravvivere alle traversate in mare, viste le condizioni inumane in cui sono costretti a viaggiare.

Un connubio perfetto quello della danza e della musica e canto dei “Kuntu” i meravigliosi ragazzi dell’Orat-Orto che con dedizione e passione hanno regalato alla serata e al pubblico presente un arricchimento e una bellezza fuori dal comune. “Quando la musica sorge dalle viscere della terra, ordina il caos ed espelle le impurità. La natura parla e le cose prendono il loro posto nel mondo.” ( Alfio Antico) A conclusione della serata il maestro Alosha ribadisce che la nostra cultura và difesa perchè rappresenta le nostre radici, e solo portandola avanti la potremo far conoscere senza farla mai morire, ancora di più perchè molti la sconoscono ed è un vero peccato perchè, non sapranno mai di tanta bellezza. Un ultimo commovente e commosso ricordo per Peppino Impastato ” Speriamo che non ci siano mai più eroi a cui dedicare una piazza”

(Graziella Tomarchio)

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