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Acireale – Il più bel carnevale delle polemiche

ACIREALE – Siamo passati dall’allegorico al grottesco. L’allegoria politica tipica dei carnevali in cartapesta continua ma senza l’ausilio delle opere in parata.  L’ultimo posto nella categoria A dei carri in cartapesta che è toccato all’associazione Scalia – Fichera – presentava un’opera dal titolo “Imperfetta meraviglia” – ha lasciato il segno nell’edizione 2017 del carnevale acese.

Subito dopo il verdetto della giuria, infatti, il presidente della fondazione tecnico scientifica Carmelo Messina aveva rassegnato le sue dimissioni “irrevocabili”. Sembrava chiusa la vicenda con le dimissioni del presidente ma non è stato così.

Il 22 marzo 2017, l’associazione culturale Scalia – Fichera invia un comunicato in cui ricorda l’esito della classifica e chiude con questo passaggio: “L’Associazione Scalia-Fichera, alla luce delle superiori considerazioni, dopo attenta e oculata analisi dei fatti e delle circostanze sopra descritte, ritiene opportuno comunicare, a mezzo stampa che dalla data odierna non riconoscerà l’Istituto della Fondazione del Carnevale per le motivazioni sopra elencate”.

Non riconoscere la fondazione del carnevale e rimanere dentro il circuito del concorso in cartapesta non è possibile. E’ un’evidente contraddizione che possibilmente verrà ulteriormente chiarita. Al momento possiamo solo interpretarla e considerare questo passaggio di chiusura come una richiesta di dimissioni del presidente della Fondazione del Carnevale il dott. Antonio Belcuore. Ma è solo un’interpretazione tra le tante possibili.

La querelle continua quindi prendendo spunto e slancio dalla classifica dei carri in concorso. Stessa storia accadde nell’edizione del 2015 quando il cantiere Ardizzone protestò vibratamente per il secondo posto conseguito. Anche in quel caso furono annunciate dimissioni che poi rientrarono.

Come capita spesso in questo periodo l’on. Nicola D’Agostino entra nella polemica con il chiaro tentativo di stemperare gli animi e tenere insieme il presidente della FdC Belcuore e il maestro carrista e consigliere comunale di maggioranza Luciano Scalia del cantiere Scalia – Fichera.

D’Agostino sceglie un format da equilibrista e, tra l’altro, scrive: “I verdetti delle giurie si devono sempre accettare, anche quando appaiono ingiusti, perché nessuno mette in dubbio buona fede ed onestà dei componenti. Se si ritiene incoraggiare un confronto bene, ma se ciò deve alimentare ulteriori ed inutili polemiche allora meglio evitare o rinviare. Tuttavia nei percorsi di miglioramento ci sta anche rivedere alcuni criteri, non per sconfessarli, ma per dargli maggiore forza. Il caso della giuria è questo: ottimo avere giurati indipendenti. Meglio ancora se il risultato possa essere sostenuto da formule più partecipative”. Insomma un classico esempio di acrobazia dialettica nel tentativo di ricucire lo strappo e placare le tensioni.

Ma la soap opera non è ancora finita e nella questione entra anche il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo. Ecco cosa scrive il sindaco di Acireale: Ribadisco che è comprensibile il rammarico dell’associazione Scalia- Fichera, ultima classificata nel concorso carri allegorici. Ribadisco inoltre che i carri allegorici e i maestri artigiani sono l’anima e la ragion d’essere del nostro Carnevale, che le loro opere sono motivo di orgoglio per la nostra città e il motivo principale del riscontro internazionale ottenuto dalla manifestazione. Ricordo tuttavia all’associazione Scalia- Fichera, come avrei fatto con qualunque associazione si fosse lamentata per la classifica, che i verdetti delle giurie e gli esiti dei concorsi vanno sempre accettati, anche quando si ritengono ingiusti o immeritati. La invito a riflettere sul fatto che è impossibile che un’associazione del Carnevale di Acireale disconosca la Fondazione del Carnevale di Acireale, che gestisce, organizza e promuove la manifestazione”.

In questa tempesta di polemiche il presidente della Fondazione del Carnevale tace e, a nostro avviso, fa bene. Cosa c’è da dire? Poco, quasi nulla.

E’ vero, non esistono grandi eventi con concorsi senza polemiche. Da Sanremo a Miss Italia fino al carnevale di Acireale, le polemiche, le contestazioni sono un fatto che possiamo definire come naturale contorno ma senza l’intervento della politica perché allora siamo di fronte concretamente all’allegoria grottesca e provinciale.

(mAd)

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