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Acireale, il verde, i parchi e la dichiarazione del sindaco di Acireale Barbagallo

ACIREALE – Dopo i tentativi da parte di numerose associazioni presenti nel territorio e con in testa l’Associazione Costarelli si è aperto un giusto dibattito intorno alla riapertura del parco delle terme di Acireale. Le terme, come è noto, sono sempre chiuse ed anche il parco segue lo stesso destino. Le associazioni chiedono la riapertura del parco e il sindaco Barbagallo risponde con una nota che va, a nostro avviso, letta con attenzione e analizzata in alcuni passaggi.

La nota inizia con: “Comprendiamo e condividiamo il rammarico della città e delle famiglie, privati di uno spazio verde meraviglioso come quello del Parco delle Terme.” Siamo certi che il sindaco comprende la necessità di mettere a disposizione dei cittadini spazi verdi ed allora ci chiediamo come mai la villa Belvedere è per metà chiusa e da quasi tre anni rappresenta l’esempio delle difficoltà e delle lentezze dell’amministrazione comunale? Perché ancora non si hanno notizie ufficiali intorno alla questione “pietrisco” e nuova pavimentazione?

(ph. Aci e Galatea alla villa Belvedere)

Prosegue il sindaco: “Ricordo tuttavia alle associazioni e al portavoce dell’Associazione Costarelli che il Comune non è proprietario dell’area e che il primo cittadino non ha alcuna giurisdizione…”

E’ vero, la questione dipende dalla Regione, quella stessa regione che non da risposte per l’ipab oasi Cristo re  e che è sostenuta all’ARS dal PD (parte dei dirigenti politici locali dell’amministrazione sono tesserati al circolo acese) e da Sicilia Futura con il segretario regionale on. Nicola D’Agostino. Insomma non crediamo possa essere così complesso risolvere la questione parco delle terme ed aspettarsi che la Regione dia la possibilità ai cittadini di fruire di quello spazio verde. Ma, a volte, si è vicini alle logiche regionali altre, invece, rappresentano ostacoli. Non crediamo sia così, al contrario siamo convinti che il passaggio “il Comune non è proprietario dell’area e che il primo cittadino non ha alcuna giurisdizione…” è solo un modo veloce per lavarsene le mani. Il primo cittadino potrebbe benissimo recarsi all’ARS ed esporre la questione parco delle terme e se proprio non vuole fare il viaggio a Palermo potrebbe chiedere all’on. D’Agostino di farsene carico e di portare la questione all’attenzione “regionale”.

Infine, la nota del sindaco si chiude con queste parole: ”La competenza è dei commissari liquidatori, che esorto anzi, per una questione di decoro, a far rimuovere tutti i rami degli alberi tagliati in occasione della riapertura e rimasti accatastati in prossimità di una struttura ricettiva”.

La competenza è dei commissari liquidatori che certamente non riusciamo a comprendere come potrebbero negare l’apertura del parco per la fruizione dei cittadini, ancora una volta mani lavate e linde. Il sindaco, inoltre, “esorta” i commissari liquidatori a far ripulire l’area dove sono stati deposti i rami “tagliati in occasione della riapertura” ma, insieme alla rimozione, perché non li esorta anche a riaprire il parco? Troppo difficile?

(mAd)

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