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Acireale, incentivi per i commercianti mentre si attende ancora per l’arredo urbano e un piano per la circolazione

ACIREALE – Arriva la notizia con squilli di tromba e rullo di tamburi. I commercianti del centro che “organizzeranno spettacoli, mostre, esibizioni musicali attrazioni per bambini non pagheranno l’imposta di concessione di suolo pubblico. E’ stato inoltre sottoscritto con l’agenzia SIAE di Acireale un accordo che prevede un compenso forfettario univoco per tutte le manifestazioni ammesse ai benefici”.

Le misure sopra descritte potranno in qualche modo essere un sostegno a quei piccoli imprenditori del centro di Acireale che vedranno l’azzeramento della TOSAP e un forfait per i costi della SIAE ma non sono e non possono essere una leva per lo sviluppo della vivibilità nel centro storico. Di fatto quando è ancora aperto il traffico veicolare privato non bastano gli incentivi per dare respiro ad una zona della città che soffoca ogni giorno e che per i fine settimana diventa una bolgia infernale. Ci vuole di più.

Certamente serve un piano per la circolazione delle autovetture, un piano che sappia coniugare le esigenze inevitabili di spostamento a quelle della protezione dei beni architettonici e della salute dei cittadini. Serve l’arredo urbano promesso 14 mesi fa e di cui non vi è ancora alcuna traccia, serve una nuova illuminazione a sostituzione di quella orribile e fatiscente, servono cestini portarifiuti e porta cicche, serve un parcheggio custodito e con pagamento di un ticket che possa rinvigorire le povere casse comunali invece di destinare l’obolo agli abusivi e serve una ztl e un’isola pedonale permanente.

L’amministrazione, quindi, si muove a piccolissimi passi e offre incentivi volti a cambiare il volto del centro storico. Si premiano, di fatto, quelle attività che si occupano di organizzare spettacoli, mostre e altre attrazioni mentre si costringono i cittadini ad imbottigliarsi tra i fumi degli ultras dell’autovettura. Insomma si tratta di un antipasto leggero che apre e chiude il menù. Mancano le portate principali, manca un piano, un pensiero di sviluppo, mancano azioni volte a fare sistema e si prova a coprire qualche buco mentre la barca affonda.

Dall’estate 2016 un anno è andato via nel silenzio e nel degrado del centro storico e non saranno certamente questi incentivi a cambiare il volto del centro cittadino ne a ridare dignità e vivibilità ad una città in preda al caos e sottoposta ad inquinamento acustico e dell’aria. Servono, ancora, le centraline di monitoraggio dell’aria che dovranno essere istallate certamente in via Galatea e serve, in ultimo ma non ulitmo, una guida politica ovvero un assessore alla protezione civile e ai vigili urbani. Una casella di giunta da riempire per il suo significato strategico e di sviluppo che dovrebbe andare a ricoprire.

(mAd)

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