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Acireale – Ipab Oasi Cristo Re ed i minori migranti. “Niente remunerazione e rischio di trasferimento dei ragazzi. Intervista con l’operatrice Doriana Zappalà

doriana-zappala-cop(Doriana Zappalà – ph. Michele Alì)

Nella struttura dell’Ipab Oasi Cristo Re sono ospitati anche dei minori migranti, assistiti da alcuni operatori che, come i loro colleghi lavoratori della struttura, non percepiscono da tempo remunerazione. Con Doriana Zappalà (operatrice) vediamo di capire meglio la situazione.

Doriana Zappalà (operatrice): “Al momento la struttura ospita ventitré ragazzi migranti che al momento dell’arrivo, il 31 agosto 2016, erano tutti minori. Sono stati portati da noi con procedura di emergenza visto che ancora non esistevano centri specifici per i minori migranti non accompagnati. Ufficialmente avevamo tutte le carte in ordine per l’1 ottobre 2013 e, quindi, pronti per dare la migliore assistenza ai minori. Eravamo otto educatori oggi siamo rimasti in sei e sono ventitre mesi che non percepiamo nessuna remunerazione”.

mAd: Che tipo di contratto avete?

Doriana Zappalà (operatrice): “Per due anni e tre mesi siamo stati contrattualizzati come co.co.co, poi è stato trasformato in contratto con partita iva. Entrambi i contratti, come è noto, non danno garanzie ai lavoratori. Niente ferie, niente malattie remunerate e se ci assentiamo anche per motivi gravi dobbiamo pagare di tasca nostra il sostituto. Questa forma di contratto a partita iva significa anche che abbiamo dovuto sostenere delle spese come pagare l’assicurazione per la responsabilità civile e infortuni, la visita dal medico del lavoro visto che ci considerano lavoratori autonomi mentre, di fatto, siamo subordinati e con vincoli specifici”.

mAd: Niente remunerazione da ventitre mesi, cosa pensate di fare?

Doriana Zappalà (operatrice): “Abbiamo ricevuto una comunicazione di rimodulazione del contratto prevista nel decreto regionale 516 che cambia gli standard per quel che riguarda le comunità che ospitano i minori. La direzione pensa di adeguarsi per la parte che riguarda la riduzione dei compensi agli operatori ma non ha ancora integrato le nuove figure previste dal decreto. Ovvero il mediatore culturale, l’assistenza legale per i minori ed altro ancora. L’adeguamento invece sembra essere rivolto solo a ridurre il compenso a noi operatori”.

mAd: Voi cosa chiedete invece?

Doriana Zappalà (operatrice): “Che a gennaio 2017, cioè alla scadenza del contratto, il nuovo bando va fatto con i nuovi standard previsti dal decreto invece al momento si vuole solo rivedere la parte del compenso. Sembra inoltre che il direttore con una PEC inviata abbia  richiesto il trasferimento dei minori in carico alla comunità “il mappamondo” a causa della carenza degli educatori. Ovviamente l’eventuale trasferimento dei minori comporterebbe disagi non solo perché perderemmo il posto di lavoro ma anche perché molti dei nostri minori si sono integrati nel tessuto sociale acese. Abbiamo, infatti, un ragazzo che frequenta il primo anno dell’Istituto industriale, un altro che frequenta il primo anno dell’istituto professionale, un altro che frequenta gli scout ed altri che hanno i loro percorsi di integrazione già bene avviati.  Questa ad oggi è la situazione. Niente remunerazione e rischio di perdere i nostri ragazzi dopo anni di lavoro per l’integrazione e il recupero”.

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