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Acireale – Presepe settecentesco, chi sistemerà il tetto?

ACIREALE – Da due anni si sono accesi i fari sulle condizioni della location che ospita da sempre il pregiato presepe settesentesco acese. Anni che sono trascorsi senza che nessuno si è degnato di intervenire per la sistemazione del tetto che, ad oggi, si presenta in condizioni davvero disastrose. Ovviamente le infiltrazioni d’acqua hanno contribuito a danneggiare la pregiata scena del presepe acese, da sempre inserito in una grotta naturale che lo rende assai suggestivo e unico.

L’11 ottobre 2016 abbiamo sentito l’assessore al Turismo Antonio Coniglio che alla nostra specifica domanda aveva risposto: “è urgente intervenire per evitare un disastro”.   Chiedemmo ad Antonio Coniglio anche di chiarire chi doveva e deve occuparsi del recupero e della messa in sicurezza del presepe e l’assessore affermò: Il bene è, ovviamente, della Diocesi”.

Come capita spesso per le poche bellezze artistiche l’incuria la fa da padrone e anche quest’anno ci ritroviamo a dover ritornare sull’argomento e a cercare di capire come e se si riaprirà il presepe settecentesco. Dalle nostre fonti sappiamo che il tetto dovrebbe essere recuperato e messo in sicurezza seppur in maniera provvisoria “almeno per evitare le infiltrazioni d’acqua”. Sappiamo anche che vi sono delle figure del presepe che vanno anch’esse recuperate dall’usura del tempo e sappiamo anche che non dovrebbe essere la Curia a prendersi il carico, anche economico, del recupero della chiesa Santa Maria della neve e quindi del presepe settecentesco.

Abbiamo avuto rassicurazioni per quanto riguarda l’intervento di recupero provvisorio del tetto ma ancora non siamo nelle condizioni di descrivere nel dettaglio chi lo recupererà, se avverrà con soldi pubblici (il bene è della Curia) e se sarà un recupero che potrà durare negli anni oppure solamente una classica “pezza nel buco”.

Vedremo e racconteremo come si evolverà la situazione e se anche questa volta il denaro pubblico si occuperà di recuperare un bene collettivo ma di proprietà privata della Curia. Per il momento possiamo solo certificare, nel caso specifico, l’incuria della Curia.

(mAd)

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