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Acireale – Quel “popolino” che frena lo sviluppo

ACIREALE – L’assessore Fichera ci ha provato e continua a farlo riaffermando, in ogni occasione, che non “si torna indietro” e che la raccolta differenziata dei rifiuti è un passo avanti per lo sviluppo delle comunità e per una modalità di vivere la città più corretta per l’ambiente e per costruire con le sane pratiche un luogo civile. Ma non è così. E’ ormai inutile aspettare e giocare con le parole, il dato è uno ed è triste e fallimentare. Ad Acireale un popolino ignorante e presuntuoso non vuole cambiare. Quel popolo che è il “compost” prodotto da decenni di incapacità a riconoscersi come comunità, quella specie di individui che ad ogni ora del giorno con la busta penzoloni scaraventano ogni cosa in tutti gli angoli della città. E’ il popolo violento e volgare, quel popolo che non conosce il valore del voto, che affida il suo destino ad un’esistenza balorda.

L’assessore Fichera ci ha provato non continuando con le dergohe al vecchio capitolato, redigendone un altro con la collaborazione delle associazioni, spingendo l’iter per l’aggiudicazione del nuovo appalto, rimuovendo cassonetti e programmando riunioni e distribuendo opsuscoli ma nulla: il volgare popolino non ci sta e la lotta si fa senza eserciti nazionali, la lotta e la resistenza è prodotta con ogni mezzo, in silenzio, al buio, casa per casa. I vandali agiscono senza organizzazione ma con il solo scopo di continuare a vivere in una città assai simile ad una discarica.

Il popolino che frena lo sviluppo, che non si indigna mai di nulla, che vomita volgarità se lo riprendi mentre compie un gesto volgare, quel popolo che toglie la speranza, quel popolo che preferisce vivere nel degrado, che non conosce regole, che esprime rutti al posto di pensieri articolati. E’ quel popolo del favore, della “rizzetta”, lo stesso popolo che determina i vincitori e i vinti ad ogni elezione amministrativa. Un popolo di gentaglia senza scrupoli, un popolo di violenti, quel popolo dei sacchetti di plastica abbandonati nel parco dell’Etna, gli stessi maiali che per ferragosto insozzano le spiagge, quelli che lanciano le cicche dal finestrino, che rombano con le loro auto in pieno centro, quelli che “tanto che me ne fotte”.

Assessore Fichera la partita è persa perchè questo popolo è numeroso, non si piega a nulla, non paga le tasse, non  ammette repliche, vive nell’ignoranza, si nutre di violenza. Questo popolo rappresenta quella percentuale di soggetti umani che ancora non hanno compreso nulla e che, la sera, squallidi e senza vergogna, come gli scarafaggi, stridono per la città ad infettare la comunità.

(mAd)

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