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Acireale, siamo all’osso ed in consiglio comunale è iniziata la baldoria

all'ossoLa seduta del consiglio comunale del 17/11/2015 non deve passare sotto tono. In quella seduta che si annunciava come l’ennesina “sciatteria” bisettimanale, sono accaduti fatti politici che sono, a nostro avviso, degni di nota.

Abbiamo compreso la perfetta inutilità delle commissioni consiliari permanenti, abbiamo compreso che la maggioranza mostra crepe, abbiamo compreso che è intollerabile pensare di remunerare trenta consiglieri per dire “si, paghiamo i danni alla signora che è caduta sull’asfalto disconnesso”. Doveva essere, come era accaduto nella seduta precedente, una semplice presa d’atto di un debito fuori bilancio (imposto dalla sentenza del Giudice), ma così non è stato.

Mentre l’amministrazione comunale redigeva un piano per San Cosmo, dallo stesso finanziamento, due commissioni consiliari elaboravano un piano per il recupero della frazione di Aci Platani. Entrambi i “pezzi” istituzionali hanno lavorato in maniera parallela e senza scambiarsi la minima informazione, senza capire che si stava perdendo tempo. Quando i compponenti delle due commissioni si sono ritrovati in aula hanno, solo allora, compreso che il loro impegno era andato in fumo ed ecco che sono partite le rivendicazioni e la rabbia di quei componenti che si sono trovati spiazzati. Per onor del vero in una seduta precedente il sindaco Roberto Barbagallo aveva informato l’aula che l’amministrazione stava eleborando un progetto di recupero per San Cosmo ma evidentemente con lo smartphone sempre attivo non sempre si riescono a cogliere tutti i passaggi e, diciamolo, non basta una comunicazione in aula sarebbe stato certamente meglio se il sindaco avesse informato i consiglieri tramite una “missiva” scritta e firmata.

In ogni caso al consiglio comunale è baldoria. I componenti delle commissioni consiliari insorgono, qualche altro consigliere continua a sognare e a descrivere l’isola che non c’è, altri svolazzano immaginando un’ipotetica città dei bambini, altri ancora mostrano i muscoli perchè, di fatto, stanno organizzandosi per sostenere qualche candidato in vista della prossima competizione elettorale.

Intanto la città è alla canna del gas. Dalla villa Belvedere, al parcheggio San Giuseppe, dalle condizione delle strade all’emergenza abitativa, dalle Terme (fallite) all’ex Angolo di paradiso, dal Palazzo di Città a quello de Turismo tutto è nel degrado oppure rimane in attesa di completamento. Ed a questa lista si aggiunge la mozione del consigliere comunale Antonello D’Agostino che fa emergere forti perplessità per i lavori di riqualificazione del borgo marinaro di Santa Maria la Scala.

La maggioranza in consiglio comunale è fluida, la minoranza avanza per tentativi ed errori e la città si trova a sognare un cambiamento che tarda ad arrivare. Infine, come il sapore del caffè scadente, apprendiamo in conferenza stampa che dobbiamo fare i conti con 17 milioni di crediti inesigibili e con una sempre più crescente difficoltà a scovare gli evasori. Qualcuno ha scritto “pagare meno pagare tutti” ma ci rendiamo conto che a pagare sono sempre i soliti e quello che si paga è l’assoluta incapacità a prendere una direzione, decidere una linea politica programmatica, individuare una vocazione, produrre vivibilità.

(mAd)

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