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Acireale – ZTL, grazie per lo spazio concesso

ACIREALE – Tutto cambia per restare come sempre. Il già sindaco Nino Garozzo nel 2005 dopo un primo coraggioso tentativo di dare alla viabilità del centro storico un volto diverso si scontrò con le associazioni di categorie e, poco dopo, partì un dietrofront che scrisse una pagina della storia politica locale. Si riaprì il corso Umberto al traffico e rimase piazza Duomo chiusa ai veicoli privati e, sempre al Duomo, si concesse un corridoio laterale per il transito degli autobus. Dodici anni dopo, siamo al punto di partenza solo che non vi è più un corridoio per il transito dei mezzi urbani dal Duomo ma una tabella di orari che ne regola il transito. L’amministrazione Barbagallo, quindi, in oltre tre anni di governo locale riporta indietro le lancette dell’orologio e “dona” un recinto di ztl ad una città di oltre 53 mila abitanti.

Put, Pum, Pugt, Acivivibile, prove, studi ed esperimenti vari, università, ricerche, giuria del cittadini ed infine ecco bella e servita la grande soluzione, la rivoluzione della viabilità: piazza Duomo, transito degli autobus e, gentile concessione, anche mezzo corso Umberto chiuso al traffico ma solo per i fine settimana e i festivi.
Come è capitato spesso per le questioni di viabilità Acireale rimane sorda alle richieste dei cittadini che desiderano una città a misura d’uomo e libera dai fumi tossici prodotti dalle marmitte. Un caos inebriante che piace così tanto e all’amministrazione e a tutti quelli che fanno coincidere (con una visione davvero minima e tragica) il business con la quantità di traffico veicolare. Insomma, come sempre, ch si aspetta sviluppo e innovazione resta in minoranza e quella parte di città che, invece, non riesce a comprendere i rischi dalla esposizione al pm 10 viene ancora una volta accontentata.

Di fatto non ci aspettavamo grandi scelte, modalità di sviluppo civico epocale o più semplicemente un’amministrazione conscia dei problemi che comporta una continua esposizione alle polveri sottili. Non ci aspettavamo una soluzione coraggiosa per via Galatea, non ci aspettavamo che venisse chiusa al traffico piazza Lionardo Vigo nella parte che insiste davanti alla splendida Basilica di S. Sebastiano. Sapevamo che alla fine ogni cosa sarebbe andata al suo posto ed il posto giusto è la retroguardia.

Come con l’amministrazione Garozzo, oggi Barbagallo riporta indietro l’orologio dello sviluppo e non si accorge dei richiami che giungono dall’OMS in fatto di salute pubblica e protezione dei beni architettonici.
Se volevamo certezza su alcune logiche di continuità adesso ne abbiamo la prova.

Tutto è andato come previsto, tutto è andato come vanno le cose in una città che non sopporta il cambiamento reale e che si ostina ancora ad essere un degradato paesotto del profondo sud.

(mAd)

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