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Adelante compagno Francesco

Giorno 15 gennaio 2017 per la giornata del migrante e del rifugiato, Francesco ha usato temi e parole che nessun altro leader mondiale ha avuto l’ardire di esprimere. Non certo i leaders della destra xenofoba, razzista e nazionalista ma anche quegli altri, quelli che si autodefiniscono progressisti, socialisti, laburisti e democratici.  Francesco, invece, serenamente ha espresso concetti importanti e giusti.

Un passaggio del messaggio di Francesco è centrale e chiarissimo. “Le migrazioni, oggi, non sono un fenomeno limitato ad alcune aree del pianeta, ma toccano tutti i continenti e vanno sempre più assumendo le dimensioni di una drammatica questione mondiale. Non si tratta solo di persone in cerca di un lavoro dignitoso o di migliori condizioni di vita, ma anche di uomini e donne, anziani e bambini che sono costretti ad abbandonare le loro case con la speranza di salvarsi e di trovare altrove pace e sicurezza. Sono in primo luogo i minori a pagare i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla miseria e dalle condizioni ambientali, fattori ai quali si associa anche la globalizzazione nei suoi aspetti negativi. La corsa sfrenata verso guadagni rapidi e facili comporta anche lo sviluppo di aberranti piaghe come il traffico di bambini, lo sfruttamento e l’abuso di minori e, in generale, la privazione dei diritti inerenti alla fanciullezza sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia”.

Giorno 4 febbraio 2017 durante un incontro a Sala Nervi, davanti a oltre mille imprenditori, Francesco afferma tuonante e sereno allo stesso tempo: “Il capitalismo fa della ricerca del profitto l’unico suo scopo e rischia di diventare una struttura idolatrica, una forma di culto. La “dea fortuna” è sempre più la nuova divinità di una certa finanza e di tutto quel sistema dell’azzardo che sta distruggendo milioni di famiglie del mondo”.  

Giorno 27 giugno 2016 a proposito dell’omosessualità e l’atavica sessofobia vaticana, Francesco sconvolge i cattolici integralisti e afferma senza giri di parole: “Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay che ha offeso, ma anche ai poveri, alle donne e ai bambini sfruttati. “I gay  non vanno discriminati e devono essere accompagnati pastoralmente. Si può condannare, ma non per motivi ideologici ma di comportamento politico, una certa manifestazione offensiva per gli altri. Ma sono cose che non c’entrano col problema: il problema è che una persona in quella condizione che cerca Dio chi siamo noi per giudicarla?”.

Giorno 8 aprile 2016 a proposito delle coppie divorziate e risposate, Francesco accelera ancora e afferma: “Ai divorziati che vivono una nuova unione è importante far sentire che sono parte della Chiesa, che non sono scomunicati.  Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo!”.

Giorno 18 febbraio 2016 gli USA sono in campagna elettorale per le presidenziali, Trump continuava a strombazzare razzismo a piene mani ed aveva annunciato la costruzione del muro lungo il confine con il Mexico.  Francesco, fatto eclatante, entra nella dialettica Trump/Clinton e afferma durissimo: “Una persona che pensa solo a costruire muri  e non a costruire ponti, non è cristiano Nello stesso giorno Francesco apre alla contraccezione con queste parole durante l’emergenza dell’epidemia Zika. “Per quanto riguarda il male minore, quello di evitare la gravidanza, si tratta di un conflitto fra il quinto e il sesto comandamento. Il grande Paolo VI, in un situazione in Africa aveva permesso alle suore di usare gli anticoncezionali in una situazione difficile. Ma non bisogna confondere l’evitare la gravidanza con l’aborto….”.

Giorno 13 febbraio 2017, Francesco affronta il grande tema della pedofilia. Una piaga che ha coperto di scandalo la chiesa Vaticana. Il grande muro di gomma che la gerarchia vaticana aveva eretto intorno alla questione, non punendo i colpevoli ma nascondendoli o semplicemente trasferendoli, d’un tratto crolla. Francesco: “E’ nostro dovere far prova di severità estrema con i sacerdoti che tradiscono la loro missione, e con la gerarchia, vescovi e cardinali, che li proteggesse, come è già successo in passato. Come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male?”.

Nessun altro leader mondiale si è spinto fin dentro quella zona messa in ombra da tre decenni; la zona del neoliberismo, del primato della finanza e della strategia della paura. Francesco e le sue parole durissimo sul capitalismo, sulla finanza, sulla guerra e i costruttori di armi. Francesco chiarissimo sul fenomeno globale della migrazione, per i temi globali e trasversali. Eppoi, ancora il Francesco duro contro i preti pedofili, sereno davanti alla tematica sull’omosessualità, aperto con i separati e i divorziati e i risposati.

Francesco, un papa della Santa Romana Chiesa, è, di fatto, il leader indiscusso di un’area di pensiero che ormai da tempo è orfana. Lui, credente in Dio, per definizione e per missione, coinvolge e attrae inesorabilmente l’interesse e l’ascolto di noi atei forse ancor più che tra i cattolici ferventi, indissolubili, ipocriti, moralisti, omofobici e razzisti.

Adelante Francesco.

(mAd)

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