È di poco più di 1 anno fa (3 giugno 2013) la sentenza che condanna a 18 anni lo svizzero Stephan Schmidheiny imputato nel famigerato processo Eternit. Vicenda giudiziaria durata molti anni che ha visto l’impegno di molto persone affinché fosse riconosciuta la pericolosità di questo materiale di cui tanto impiego si è fatto fino alla prima metà degli anni ottanta. Vicenda giudiziaria che, appunto, tanto clamore ha avuto, che ha trovato spazio su tutti i media e di cui si è parlato anche qui su Fancity. Detto questo, vogliamo pensare che qualsiasi cittadino italiano dotato di un minimo d’interesse per ciò che accade intorno a se, sia venuto a conoscenza della pericolosità di tale materiale. Ma purtroppo pensiamo male, così non è. Oggi nel 2014, dopo quasi 30 anni da quando l’eternit fu bandito, esistono ancora degli illustri nostri concittadini che decidono di abbandonare beatamente vicino ad un cassonetto della spazzatura lastre di eternit, per giunta spezzate e quindi con il pericolo che le particelle di materiale si diffondano. Accade a Balatelle per l’esattezza in via Vitale ove sono posti i cassonetti della spazzatura e dove sono scattate le foto qua sotto. È già da qualche mese che sono abbandonate lì. Ora è sempre facile inveire contro l’amministrazione comunale (passata o presente che sia) perché dimostra poca attenzione verso problemi così delicati come i rifiuti tossici, ma va da sé che finche ci saranno i cittadini che se ne infischiano del bene comune a tal punto da abbandonare eternit, riuscire ad arrivare alla differenziata ad Acireale è quasi impossibile. Buona fortuna Barbagallo, intanto, magari, faccia rimuovere quelle lastre, in quella via giocano dei bambini.
