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ARRESTATO IL MARITO DI ELENA, aggiornamenti

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I carabinieri di Asti hanno arrestato il marito di Elena Ceste, Michele Buoninconti, per l’omicidio volontario e l’occultamento di cadavere della donna. Elena Ceste, 37 anni, scomparve da casa nel gennaio del 2014. Il suo corpo venne ritrovato 9 mesi, il 18 ottobre scorso, poco distante dalla sua abitazione.  “Ora vorrei solo poterla seppellire”, disse Buoninconti dopo che venne accertato che quel corpo era effettivamente quello della moglie. Ma si lasciò sfuggire anche che effettivamente lui, il giorno in cui la moglie scomparve, andò nel luogo in cui fu poi ritrovata. “Ma non vidi nulla”. La Procura di Asti non gli ha mai creduto. Dopo indagini meticolosissime, lo ha iscritto nel registro degli indagati il 24 ottobre.  Mercoledì è stata depositata in Procura la perizia con i risultati dell’autopsia sul corpo della donna. Oggi, 29 gennaio, il gip di Asti Giacomo Marson ha accolto la richiesta del pm Laura Deodato e ha arrestato Buoninconti per omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere.

Il movente dell’omicidio di Elena Ceste da parte del marito “va ricercato nell’odio maturato nel tempo”. Lo scrive il gip Giacomo Marson, del tribunale di Asti, nell’ordinanza di custodia cautelare per Michele Buoninconti. L’uomo, secondo il giudice, riteneva che Elena “fosse una moglie e una madre inadeguata”, nonché “una donna infedele e inaffidabile dedita a coltivare rapporti virtuali con il computer e, quindi, ‘da raddrizzare'”. Il giudice cita il frammento di una conversazione, intercettata il 17 agosto, fra Buoninconti e i figli, su un’auto di famiglia. “Con mamma – dice l’uomo – c’ero riuscito a farla diventare donna. Solo, vai a capire cosa ha visto! Diciotto anni della mia vita per recuperarla, diciotto anni per raddrizzare mamma!”. Il gip descrive Buoninconti come “un soggetto al quale nulla deve sfuggire, interessato ad avere tutto sotto controllo, a gestire e organizzare la vita del suo nucleo familiare secondo regole non sindacabili”. “In questo contesto – osserva – si inserisce un elemento di rottura dirompente: la scoperta del tradimento della moglie, preceduta da una forte crisi matrimoniale manifestatasi almeno dal mese di ottobre 2013”. “Una moglie che come nel lontano passato del loro fidanzamento – conclude il giudice – si affacciava di nuovo a relazioni extraconiugali, a incontri segreti, a scambio di messaggi, telefonate e amicizie in chat, era diventata per l’indagato ingestibile, pericolosa, dannosa. E per questo doveva essere eliminata”. Subitodopo esser stata uccisa, secondo l’accusa dal marito, Elena Ceste fu “denudata” e gettata nel Rio Mersa (ansa)

Michele Buoninconti – scrive il gip Giacomo Marson – si è comportato in modo da “condizionare i propri figli” per depistare le indagini “offrendo un modello familiare diverso dal reale”. Il giudice parla di “metodo sottilmente intimidatorio”. “Di estrema gravità – scrive il gip – anche nell’ottica di valutare la personalità dell’indagato, è il metodo sottilmente intimidatorio utilizzato per raggiungere lo scopo, suggestionando i propri figli più giovani con la paura tratteggiando uno scenario di allontanamento dalla casa e separazione dagli altri fratelli e dal padre”. Il giudice riporta nell’ordinanza il frammento di una conversazione con i figli intercettata il 5 maggio. Buoninconti: “Loro vogliono sentire solo questo, che tra di voi non andate d’accordo. Così uno va da una parte, uno da un’altra parte … Vi va bene vivere così, separati? E a me, perché mamma è … chissà dove, mi mettono ancora da un’altra parte. A casa nostra sai cosa ci fanno venire? Le zoccole, le straniere, a fottere! Perciò cercate di essere bravi tra di voi. Mi avete visto litigare con mamma?”. Figlio 1: “Sì”. Figlio 2: “E lo chiedi?” Buoninconti: “Ehh, loro questo vogliono sentire. Se glielo dite, state tranquilli che mi mettono da un’altra parte”. L’uomo, nella ricostruzione operata dal giudice, quando ha accompagnato una delle figlie a Palazzo di Giustizia per l’interrogatorio “si è preoccupato di far sì che il suo racconto si uniformasse a quello degli altri figli maggiori”. (ansa)

#fancitycronaca

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