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Birrificio Messina – La lettere a Fancity dei nuovi proprietari del birrificio: gli operai.

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Qualche giorno fa abbiamo letto sui giornali una buona notizia: gli ex operai di Birra Messina (brand oggi di proprietà di Heineken) dopo aver rilevato il birrificio (ormai in fallimento) ed  organizzati in cooperativa, sono pronti a festeggiare la loro prima bottiglia.
Oggi, in esclusiva per Fancity, pubblichiamo una lettere scritta proprio da questi operai che ci raccontano la loro esperienza, la pubblichiamo integralmente qui sotto, chiunque voglia sostenere il progetto del nuovo birrificio può farlo effettuando una donazione (trovate tutte le info nel loro sito http://www.birrificiomessina.it ) e più birra siciliana per tutti!
“In un momento di crisi come questo, quando l’economia mondiale è in passivo, avviare un’attività è cosa che solo qualche pazzo può compiere.

Nonostante questo , noi ex dipendenti Triscele, trovandoci licenziati e senza lavoro, con poche possibilità di venire salvati da qualche imprenditore volenteroso alla continuazione dell’attività, abbiamo pensato che l’unico modo di trovare un lavoro, era quello di crearcelo, sfruttando al meglio quello che già sapevamo fare : LA BIRRA.

Abbiamo preso in mano il ns futuro e da operai quali eravamo ci siamo improvvisati imprenditori.

Oltre a portare avanti il Nostro sogno, non volevamo che la nostra città perdesse una tradizione, quella di fare birra, qui ci hanno lavorato i nostri padri e perfino i nostri nonni. Non poteva finire così: in questa fabbrica tre generazioni ci hanno messo non solo sforzi e lavori , ma ci hanno messo soprattutto il cuore. Ci sono anche questioni affettive da salvaguardare.

Siamo stati truffati dalla vecchia proprietà a cui abbiamo dato il nostro Tfr, e per la quale abbiamo fatto moltissimi sacrifici. Siamo stati in cassa integrazione nel 2009, e abbiamo accettato i contratti di solidarietà nel 2010 e dalla quale siamo stati licenziati”. Quando sono arrivate le lettere di licenziamento abbiamo pensato che la proprietà voleva solo fare speculazione edilizia , proprio quando il terreno era diventato edificabile. 

Dopo un anno di presidio sotto pioggia e sole, abbiamo deciso, parlando tra noi, di provare a creare una cooperativa.  Eravamo in 41 ora siamo rimasti in 15, altri hanno scelto soluzioni diverse, chi di rimanere in mobilità, chi di fare un altro lavoro.

Molti non se la sono sentita di rischiare il TFR e la mobilità, per un progetto così difficile. Certamente ci stiamo buttando a capofitto in un progetto, di cui ancora non conosciamo i risultati, di cui ci auguriamo il successo, ma che non sappiamo come si evolverà.
Per il momento, stiamo lavorando nei due capannoni in disuso che ci sono stati assegnati dalla Regione, dove abbiamo eseguito dei lavori di bonifica ai vecchi tetti di amianto e dove installeremo i macchinari per la produzione. Siamo ancora nella fase iniziale di ristrutturazione e progettazione. Contiamo, se non ci sono ritardi, di essere pronti per inizio anno con la produzione.

Stiamo ricevendo molto sostegno dalla cittadinanza messinese, che vede in noi un segno di riscatto in questa città martoriata dalla crisi. Un segno che può essere imitato da altri, affinché la nostra città esca dall’immobilismo e dalla passività che l’ha caratterizzata da tanti anni. Siamo molto orgogliosi di questo, ma nello stesso tempo, ci rendiamo conto che abbiamo sulle spalle una grossa responsabilità, non possiamo permetterci di fallire, perché con noi fallirebbe anche colui che guarda noi e fallirebbero anche altre eventuali potenzialità di crescita. “

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