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CCR, Pirrone: “Abbiamo presentato ricorso, siamo fiduciosi”

ACIREALE – Ancora un’altra puntata della complessa vicenda che riguarda il finanziamento del CCR. Prima il decreto di finanziamento, poi quello di revoca e le tante dichiarazioni che ne ono seguite. 

L’on. Angela Foti a poche ore dalla revoca del finanziamento (30 luglio 2018) aveva dichiarato: “incredibile che l’assessore abbia prima rilasciato un decreto di finanziamento senza un documento da loro stessi definito fondamentale e di cui non si può fare a meno”.

La questione in riferimento alla revoca del finanziamento, come è noto, riguardava lo stop al finanziamento per la mancanza di un “prerequisito essenziale” ovvero il possesso dell’area dove dovrà sorgere l’isola ecologica. Ci eravamo chiesti, quindi, come mai prima era stato emesso il decreto di finanziamento dalla Regione per poi sempre dallo stesso Ente venire revocato.

A questa domanda aveva risposto anche l’ex assessore Fichera che con dovizia di particolari e pubblicando una mnuziosa cronistoria aveva più volte ribadito che “le carte” almeno fino al 30 maro 2018 erano corrette e che, comunque, dopo quella data non era più nelle condizioni di conoscere gli altri passaggi considerato il fatto che la giunta Barbagallo aveva lasciato la guida della città.

L’ez assessore della giunta Garozzo aveva invece dichiarato che non era stupito della notiza del decreto di revoca del finanziamento in quanto “La documentazione inviata alla Regione era carente sotto tanti profili”.

Un’altra puntata e si spera l’ultima e definitiva la scrive, ieri (21/08/2018) il vicesindaco della giunta Pirrone che afferma “Già nel progetto finanziato  era previsto l’esproprio del terreno quindi, al momento del finanziamento, il Dipartimento finanziatore era a conoscenza dello stato delle procedure e della mancata disponibilità del terreno.

Una posizione quella di Pirrone che concorda con quella fornita ai media dall’ex assessore Fichera, di fatto affermano entrambi che non era necessario il possesso del terreno (motivo per cui è stato emesso il decreto di revoca).

Rispetto al decreto di finanziamento – continua Pirrone – si tratta di un decreto del Dirigente generale. Il Decreto di revoca invece, arriva da un Dirigente subordinato non idoneo a revocare un decreto di grado superiore.

Siamo fiduciosi – conclude l’assessore – che l’Assessorato Regionale vorrà considerare il nostro ricorso per modifica della revoca in autotutela e che vorrà concedere, visto il ritardo nelle procedure non causate dalla volontà di questa amministrazione, una proroga di 360 giorni per l’ultimazione delle opere ”.

(red)

 

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