martedì, Marzo 19, 2024
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Che fare?

La vivibilità e gli indici dei Comuni virtuosi è il tema che portiamo avanti da due decenni, quando ancora alcuni tromboni locali parcheggiavano sulla piazza del Duomo.

Oggi possiamo affermare che la semplice chiusura al traffico di piazza Duomo è un nonsense ed una contraddizione con il concetto stesso di vivibilità. Mentre città e paesi hanno il centro chiuso alle autovetture Acireale non può continuare ad andare in controtendenza. E’ un errore macroscopico ed è un insulto alla sensibilità dei  cittadini acesi pensare di risolvere la questione della pedonalizzazione “regalando” un recinto senza auto quando tutto intorno è il caos.

Sappiamo che si sono fatti passi avanti ma ancora non abbiamo visto la rimozione dell’amianto a Pozzillo. Dopo una sentenza del TAR e quella del CGA sarebbeo dovuto arrivare il momento definitivo per salvaguardare la salute pubblica ma l’amianto di Pozzillo è ancora dove è sempre stato. Altro intervento necessario è stato l’abbattimento dell’ecomostro sulla timpa anche se l’assenza di una rete di confluenza delle acque meteoriche e l’assenza di un depuratore e di una completa rete fognaria non garantisce la qualità del mare e mette a dura prova il costone della Timpa che è soggetto a frane.

Un’altra conquista, storia ultradecennale, deve andare sempre in direzione Timpa. Dopo decenni l’amministrazione e la Regione avrebbero dovuto  acquistare l’area della Gazzena. Un fatto che metterebbe a tacere le voci di eventuali intenti speculativi e che donerebbe agli acesi un parco suburbano di notevole bellezza. E, sempre rimanendo alla Timpa, la pulizia delle “chiazzette” deve essere un fatto ordinario e non un evento da prima pagina in occasione di Timpaviva o altre manifestazioni.  Per quel che riguarda i rifiuti urbani, buona l’azione dell’assessore Fichera ma di fondamentale importanza la realizzazione dell’isola ecologica. Insopportabile pensare che oltre 50 mila abitanti non possono disfarsi degli ingombranti con facilità e senza lista d’attesa.

Ed ancora, sostenere gli esercenti dovrebbe essere un imperativo categorico. L’amministrazione avrebbe dovuto alzare le aliquote comunali a chi tiene negozi sfitti o che affitta a canone superiore ai 1.000 euro. In compenso avrebbe dovuto premiare chi affitta con canone contenuto riducendone le aliquote. Agli esercenti andrebbe anche consentito un abbonamento particolarmente conveniente per la sosta negli stalli blu e far si che durante la chiusura al traffico (nei week end) piccoli eventi, manifestazioni low cost con artisti locali ed altre operazioni creative, possano riportare gli acesi ad acquistare nei negozi del centro.

In conclusione un tema che da sempre ci sta a cuore. Gli spazi sociali e ricreativi per i bambini acesi e l’arredo urbano. Impossibile immaginare una città civile con spazi zero per i più piccoli. La pista ciclabile è un segnale che da solo muore di solitudine ed affonda nel silenzio di una città che deve ancora produrre tanto per la vivibilità ed il decoro. Questi erano e sono alcuni punti essenziali per tentare di dare decoro ad una città che affonda nel degrado e nella quasi totale assenza di manutenzione e di spazi vivibili.

(mAd)

 

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