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Chiedo scusa ai partigiani che hanno combattuto per la libertà.

25-aprile-riflessioni-mad-copLavoratori, avvocati, ingegneri, donne, uomini, ragazzini, sacerdoti, comunisti, democristiani, socialisti, anarchici, le mamme, i papà, mariti e figli non vi sono state distinzioni ne tessere per combattere la brutalità della dittatura fascista alleata con un pazzo sanguinario di nome Adolf Hitler. Fu una condivisione totale che coinvolse ogni ceto sociale, ogni ceto culturale e si combatteva dalla parte giusta, quella parte che si è opposta alla dittatura che si opposta alla crudeltà, senza precedenti, del nazifascismo.

Io chiedo scusa agli eroi dell’antifascismo per tutti  quelli che non riconoscono gli avvenimenti storici e che ancora, nel loro liturgico e stantio fortino di nostalgici, credono maldestramente di rivisitare la storia. I tentativi di revisionismo sono sempre in agguato ed è il motivo per cui il presidente della Repubblica Mattarella afferma, tra le altre cose, che è “sempre tempo di resistenza”.

Io chiedo scusa agli eroi dell’antifascismo per tutti quelli che per beghe interne di partito ed altro ancora di misterioso reclamano purezza e giocano a chi la sa più lunga. Io chiedo scusa agli eroi dell’antifascismo per tutti quelli che ancora non si sono convinti che l’ANPI è un’organizzazione di “sentimento” e nient’altro. Ogni, eventuale, altro sentimento non produce effetti positivi ne alla memoria ne al tributo che si deve ai partigiani combattenti.

Io chiedo scusa agli eroi dell’antifascismo per tutti quelli che hanno pensato che il 25 aprile è solo un ponte vacanziero e chiedo scusa per tutti quelli che credono che la liberazione sia un momento per riprendere la baionetta.  Chiedo scusa per tutti quelli che non hanno empatia, che straparlano senza conoscenza, per quelli che considerano la Carta Costituzionale un pezzo di inutile carta da stravolgere, svilire, annientare.

Dopo 71 anni anche Acireale si sveglia antifascista, una targa è per sempre ed è un monito e un ricordo che vivrà oltre le nostre vite. Ma è stato anche un momento in cui si sentiva la tensione, non vi erano emozioni e non ho percepito alcuna purezza d’animo; solo tensioni, braccia incrociate al petto, visi tirati. Una cerimonia che sembrava più la celebrazione dell’ennesima lotta politica che un momento di condivisione cittadina. Le emozioni erano truci, strane, inquinate.

Io chiedo scusa agli eroi dell’antifascismo per tutto questo e, visto che hanno dovuto attendere 71 lunghi anni per essere ricordati, chiedo loro di pazientare ancora qualche anno; forse l’anno che verrà, con un 25 aprile lontano dall’essere “ponte di vacanza”, sarà ricordato con la serenità e la trasversalità che questa data fondativa merita.

Chiedo scusa a tutti i morti per la libertà perché ancora tanti non hanno imparato la lezione.

(mAd)

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