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Cuore, cinismo e catenaccio: il derby è granata, decide la rete di Manfrellotti

ACIREALE – MESSINA 1 – 0

Un lampo a metà primo è quanto basta per portare a casa il tanto atteso derby.

Dopo una settimana di countdown a decidere è la rete di Sasà Manfrellotti, che si conferma bomber di razza a dispetto dei mugugni di inizio stagione. Cuore e grinta, ma anche catenaccio: dopo un primo tempo giocato con intensità, nella ripresa un ottimo Messina costringe i granata a chiudersi. Alla fine sarà comunque vittoria.

Per il match-day formazione tipo quella messa in campo dal tecnico Romano, solito 4-2-3-1 e undici già visto più volte: rispetto a Roccella, Biondi smaltisce l’infortunio e torna tra i pali, in difesa ritorna invece Gambuzza al posto dell’ottimo Raucci, poi Iannò, Campanaro e Talotta a completare il reparto arretrato. Aprile e Mazzone in mediana, Madonia, Savanarola e Manfrè dietro Manfrellotti. Nel Messina dal 1′ l’ex capitano granata, Salvatore Cocimano.

L’Acireale parte subito forte e con grinta prende in mano il pallino del gioco, ma la prima vera occasione è del Messina, esattamente sulla testa di Arcidiacono che al 13′ raccoglie in area un ottimo cross dalla destra di Cocimano: pallone deviato in angolo. La risposta dei granata si fa attendere un quarto d’ora, ma l’attesa paga sempre: al 27′ Madonia illumina di tacco per l’inserimento di Talotta che viene steso nella zona laterale dell’area di rigore. Punizione e sul pallone va proprio Madonia. Mischia in area, il fantasista acese calcia forte e basso, deviazione sul primo palo di Manfrellotti, Laurencon non trattiene ed è rete. Vantaggio dell’Acireale al 28′, ancora Manfrellotti, sempre Manfrellotti, al suo decimo gol stagionale. Esplode il tifo sugli spalti ed esultanza rabbiosa del centravanti napoletano, che mostra la mitraglia come Batistuta.

Adesso gli uomini di Romano salgono in cattedra e vogliono il raddoppio. L’occasione più ghiotta per il 2-0 è sulla testa di Savanarola, che come un gigante al 38′ raccoglie in mezzo all’area un perfetto angolo di Manfrè ma l’estremo difensore ospite si salva. È l’ultima emozione della prima frazione, al 45′ Acireale avanti 1-0.

Nella ripresa il Messina è più voglioso e al 7′ Cocimano rischia di siglare il più classico dei gol dell’ex: Barbera sale sulla sinistra e pennella un gran pallone in mezzo, il 10 ospite tutto solo in mezzo all’area salta di testa, ma Biondi è strepitoso e salva il risultato. L’Acireale si salva, ma adesso è alle corde coi peloritani che spingono sull’acceleratore. Al 13′ ha dell’incredibile quanto divorato dal Messina: azione confusa nei pressi dell’area granata, pallone in mezzo deviato, Biondi battuto e sfera che giunge sui piedi di Arcidiacono che da due passi riesce nell’impresa di colpire il palo a porta oramai sguarnita. Si rimane 1-0, ma che brivido! Al 24′ l’Acireale si rifà avanti e da azione d’angolo sfiora la rete.

È Aprile a raccogliere da due passi l’acrobazia di Mazzone, ma la deviazione sottomisura del match-winner di Roccella termina alta di un soffio. Romano intuisce il momento e allora fuori Manfrè e dentro Sidibe per dare copertura. Dentro poi anche Raucci per Madonia: è 5-3-2 versione catenaccio. Dopo un quarto d’ora si sofferenza in cui la difesa granata spazza via ogni potenziale pericolo, arriva il triplice fischio. Come all’andata e come l’anno scorso, è game over al Tupparello. A fine gara saranno festeggiamenti di ogni tipo, con la giusta ovazione per i calciatori da parte dei tifosi.

Alla fine, ci sarà tempo anche per un bellissimo momento: l’applauso della Curva Jacopo Polimeni per Cocimano che, con coraggio e con affetto, va sotto il settore a raccogliere il tributo. Festa e orgoglio, adesso però testa alla Sancataldese.

(Giorgio Cavallaro)

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