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Don Salvatore Arcifa, testimone della bellezza di Dio

Quarant’anni fa, primo commerciale, si presenta in un impeccabile clergy-man, rasatura sempre fresca: il mio professore di lettere al biennio del Commerciale era il famoso Padre Arcifa.
Rispettoso al massimo degli alunni, rigoroso nella didattica, innamorato della letteratura italiana. Sentirgli spiegare i Promessi Sposi con quell’enfasi che gli proveniva dall’ammirazione di Manzoni era una vivere nella Lombardia del 600 condividendo i sentimenti e le emozioni dei protagonisti.
Ci ha fatto apprezzare la letteratura italiana, da Buttitta a Leopardi, ci ha fatto allenare nella scrittura con il diario (tanto disprezzato dagli studenti).
Tanto rigoroso nella letteratura, tanto umano nel dialogo.
Ricordo come se fosse adesso, sono passati 40 anni, quando si commosse parlandoci della madre.

Non sono stato un alunno diligente, ero insofferente, distratto e non ho saputo trarre grandi benefici dalla fortuna di avere avuto un insegnante di tale livello.
I periodi brevi, quelli che uso per scrivere su blog, quelli che sono una peculiarità del mio scrivere, li devo a lui.
Mi invitava a fare periodi brevi, frasi brevi ed efficaci e non perdermi in mille rivoli.

Lo ritrovai come confessore, come guida spirituale, a San Paolo.
Il sabato sera la confessione da Padre Arcifa era un momento di contatto con Dio.
L’austero professore, ora, era un uomo di Dio, la luce di Dio si vedeva nei suoi occhi quando era il ministrante della Sua Misericordia.
Mai confessore mi ha fatto gustare la grazia della Riconciliazione con Dio, la bontà del Padre: lui ci riusciva sempre.

Poi la vita prende i suoi percorsi e ci allontana e ci fa percorrere nuove strade.
Ha scritto libri che non ho letto.
Sono sicuro che siano libri bellissimi, perchè Padre Arcifa era impeccabile nelle stile e nei contenuti.

Ora è al cospetto di Dio.

Arrivederci Padre Arcifa.

(santodimauro)

Ringrazio Don Roberto Strano per la gentile concessione della foto in copertina.

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