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Dove sono fermi quei tre milioni di euro per Acireale?

tromba-daria-1Acireale, 5 novembre 2014 una tromba d’aria arriva dal mare e percorre la Timpa, il quartiere Suffragio, piazza Garibaldi, fino al corso Italia. Un passaggio che spazza via alberi, tetti, cornicioni, marciapiedi, verande e tantissime automobili. La città è in ginocchio. Inizia una gara di solidarietà e tanti si mettono in marcia per ripulire la città dai detriti, sostenere gli sforzi di tanti rimasti senza un tetto, senza l’automobile, per rivedere presto le strutture pubbliche rimesse in sesto.

Sull’onda dell’emotività e del sentimento di partecipazione viene convocata una “giunta regionale” negli uffici della protezione civile di Acireale. C’è Crocetta, assessori regionali e tutti i leader politici acesi e regionali. Si decide per lo stato di calamità e, poco dopo, grazie all’impegno degli onorevoli Foti e D’Agostino, la Regione inserisce nell’esercizio provvisorio tre milioni di euro da destinare ad Acireale.

Passano i mesi e non si trova traccia di questi tre milioni, pensiamo alla normale e drammatica lentezza burocratica, pensiamo alla malapolitica che promette, firma ma poi non produce risultati concreti. Durante questi pensieri ecco che arriva la notizia che il governo Renzi non concede ad Acireale lo stato di emergenza (quella condizione indispensabile per ottenere ulteriori finanziamenti per la ricostruzione delle strutture pubbliche colpite dalla tromba d’aria).

Nella nostra intervista al sindaco Barbagallo emerge che sembra vi siano stati trattati diversi tra alcune zone della Lombardia colpita da eventi metereologici avverse ed Acireale. Il sindaco così si esprime “In Lombardia per fatti simili ai nostri e nello stesso periodo dell’anno è stato riconosciuto lo stato di calamità e hanno dato 9 milioni di euro, per Acireale nulla”.

Ed allora visto che la notizia è stata divulgata dall’on. Angela Foti la contattiamo telefonicamente per capire meglio quanto accaduto. L’on. Foti ci conferma che non è stato assegnato per Acireale lo stato di emergenza e alla domanda “che fine hanno fatto i tre milioni di euro regionali” così risponde. On. Foti: ““I tre milioni regionali dell’esercizio provvisorio non arrivano perché ancora in Regione non sono arrivati i progetti redatti dall’amministrazione comunale acese. Prima il Comune realizzerà i progetti, attraverso i propri uffici o affidandosi ai tecnici esterni, e prima arriveranno i fondi. Parliamo dei progetti per il Palavolcan, i marciapiedi e le altre strutture pubbliche; solo in quel momento la ragioneria regionale potrà fare il decreto e mandare i soldi”.
La sera della brutta notizia (05/03/2015) si riunisce il consiglio comunale ed il sindaco Barbagallo ribadisce le posizioni assunte durante l’intervista ed aggiunge un passaggio che è, di fatto, una risposta alle affermazioni dell’on. Foti. Il sindaco Barbagallo afferma: “I progetti che verranno redatti dagli uffici interni sono in fase di elaborazione e saranno completati nel giro di poche settimane. I progetti di sistemazione del Palavolcan e del Teatro Maugeri, più complessi, saranno affidati ad esterni”.

Le parole del sindaco di Acireale invece di smentire il ritardo nella presentazione dei progetti utili finché siano realmente erogati i tre milioni di euro regionali, non fa altro che confermare che ancora progetti pronti non c’è ne sono.

Dal 5 novembre ad oggi sembra si possa affermare serenamente che siamo al punto di partenza se non peggio. Lo Stato non erogherà un cent per Acireale, dalla Regione non si bloccano i fondi perché ancora non sono stati redatti i progetti e le strutture pubbliche come il teatro Maugeri e il Palavolcan continuano a deteriorarsi in solitudine.

(mAd)

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