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Elezioni amministrative, la bagarre e gli “altarini” svelati. Turismo?

ACIREALE – E’ Nino Nicotra il candidato sindaco che con maggiore vigore riporta nel dibattito il tema del civismo e dei “referenti” politici alle spalle dei candidati ed in particolare di Michele Di Re. Ancora una volta, in un confronto televisivo, il candidato sindaco Nicotra sferra l’attacco a Di Re, lo apostrofa come “prestanome” ma Di Re non ci sta e reagisce con veemenza. “Non sono il prestanome di nessuno, se alcuni partiti hanno scelto il mio progetto per me è un onore e un merito”. Poi Michele Di Re ricorda a Nino Nicotra che lo stesso venne eletto con i partiti che oggi formano la sua coalizione come Forza Italia e i partiti frutto della diaspora della diccì. Di Re avverte l’attacco di Nicotra e reagisce prima con vigore poi cerca, in qualche modo, di riportare il dibattito sui temi programmatici ma con poco successo. La bagarre sembra essere inarrestabile.

La candidata Giusi Brischetto ricorda, tra le altre cose, che l’unica candidata del centrodestra è lei e che non ha alcun problema a riconoscersi nel partito che appoggia la sua candidatura. Rito Greco resta a guardare il “teatro” del racconto della purezza e prova a mettere giù qualche riferimento programmatico ma non ha la forza di contenere l’energia che sprigiona Nicotra e la Brischetto.

In tutto questo movimento di ricordi e di riferimenti ad uomini politici che sostengono i candidati c’è Stefano Alì. Il candidato sindaco del movimento 5 Stelle resta per qualche passaggio a guardare e a sorridere sornione, poi inizia ad elencare alcuni passaggi su come recuperare risorse per ridare decoro e vivibilità alla città, afferma che intende recuperare delle risorse con il dimezzamento dei gettoni dovuti ai consiglieri comunali ed ancora ricorda che la banca dati del Comune di Acireale è inadeguata ed è questo un limite per scovare e colpire evasori e morosi.

Lunghe parentesi, durante il confronto, in cui i candidati sindaco hanno ripercorso passaggi della loro storia politica, dove il concetto di civismo è rimasto sospeso in una bolla di nebbia, poi tutti concordi nel rilancio del turismo ma tutti hanno dimenticato di indicare il dato portante del mancato rilancio del turismo; ovvero i numero esiguo dei posti letto e le condizioni della città che certo non sono il migliore biglietto da visita per i turisti che intendono spendere il loro tempo nella città dei campanili e dalle facili promesse.

In conclusione nelle ore che si sono confrontati i candidati abbiamo potuto notare Nino Nicotra deciso nell’attacco a Di Re, la candidata leghista Brischetto che riporta al centro del suo programma la necessità di creare “un brand per Acireale”, il candidato Michele Di Re che continua ad affermare che la sua è una candidatura civica sostenuta dalla destra e da pezzi della “sinistra” (sarebbe stato meglio dire “Pezzi del PD”), Rito Greco che prova a proporre contenuti ma è sovrastato dalla veemenza degli altri candidati e il candidato pentastellato Alì che sciorina cifre, progetti e pezzi di programma che si perdono nella bagarre degli altarini svelati.

(mAd)

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