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Elezioni regionali, D’Agostino vince nel mezzo della bufera

Ad Acireale l’affluenza alle urne supera il 50% ed è un primo dato della forza dell’on. Nicola D’Agostino, ma è solo il primo elemento perché ne seguono altri ben più rilevanti. L’onorevole D’Agostino che fu forza di maggioranza con il governo Lombardo, poi sempre in maggioranza a sostegno (con qualche mal di pancia) del presidente Crocetta viene rieletto con 4.172 voti di preferenza ad Acireale (nella passata elezione ne aveva raccolti 3.996) e porta la sua creatura, Sicilia Futura, oltre il quorum. E’ un successo che non avevamo previsto considerato che la coalizione a guida PD si presentava ai blocchi di partenza spaccata (Fava e la sinistra giustamente non hanno condiviso la scelta di imbarcare Alfano), con Micari candidato presidente che pochi conoscevano e con la ricetta Orlando che se poteva andare bene a Palermo nel resto dell’isola non aveva alcuna possibilità di successo.

L’on. Nicola D’Agostino, invece, malgrado le debacle della coalizione a sostegno di Micari, malgrado i tanti scontenti per il governo Crocetta, malgrado le difficoltà dell’amministrazione comunale a guida Barbagallo, ritorna all’ARS e salva dal tracollo totale la coalizione piddina. Questo è un esempio evidente della potenza della macchina “dagostiniana” che, oltre ogni analisi schiettamente politica, coinvolge al voto di preferenza oltre 4 mila acesi e, fatto assolutamente straordinario, aumenta i consensi e si conferma come il più votato in città.

Lo avevamo “stimato” intorno a quota 2.900 preferenze e lo avevamo fatto perché ci sembrava abbastanza ovvio che i candidati che avevano sostenuto il governo Crocetta subissero una punizione da parte degli elettori. E’ stato così per il PD e per tanti candidati a seguito ma non per Nicola D’Agostino che mette in moto la macchina organizzativa e trascina segni sul suo nome per oltre quattromila volte.  Dietro D’Agostino l’on. pentastellata Foti raddoppia i suoi voti di preferenza e porta la lista del M5S ad essere prima in città ma alle sue spalle non troviamo il PD o Forza Italia, subito dopo regge l’urto dell’onda grillina proprio la creatura di D’Agostino, ovvero Sicilia Futura. Dati che sembrano macroscopici e che potevano sfuggire ad ogni logica elettorale ma l’onorevole “futurista” è un animale politico e regge i colpi, si rimette in sesto e continua a vincere anche quando tutto intorno a lui crolla e rimane seppellito sotto le macerie del renzismo ormai passato di moda.

(mAd)

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