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Il fantasma del torrente Lavinaio di Stefano Alì

Il titolo di un film dell’orrore? No, è semplicemente la rappresentazione di ciò che accade ad Acireale. Solito andazzo nella realizzazione delle opere pubbliche, in questo caso gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico del torrente Lavinaio-Platani. Oltre al solito disastro emerso nelle ultime realizzazioni di opere pubbliche, in questo caso c’è anche la figura dell'”assessore fantasma” alla protezione civile, dal momento delle dimissioni di Pietropaolo, nel settembre 2015. Un anno e mezzo dopo c’è ancora questa poltrona vuota che viene probabilmente promessa a tanti e non assegnata forse per non scontentare nessuno. E il prezzo lo pagano gli acesi.

A che punto è la realizzazione dell’opera? Dall’albo pretorio a me sembra che i lavori ancora debbano iniziare. Non ho trovato traccia di anticipazione o sal alla ditta aggiudicataria. Tutto questo a due anni dal finanziamento ed a 15 mesi dall’aggiudicazione da parte dell’Urega.

Ricordiamoci che, in caso di piogge, l’ingrossamento e l’esondazione del torrente Platani hanno provocato vittime ed ingenti danni nell’area di Via Anzalone, danni che hanno interessato anche le zone circostanti fino alla foce del torrente a Capomulini. Per quanto si deve ancora sfidare la sorte? Per quanto ancora gli abitanti della zona e di Capomulini devono preoccuparsi ad ogni temporale? A che serve che l’Onorevole D’Agostino inserisca l’ottenimento di questo finanziamento fra i successi dell’amministrazione se poi la stessa non è in grado di realizzare l’opera?

L’importanza dell’opera è chiara a tutti, addirittura il bando pubblicato un anno e mezzo fa, il 23/11/2015 prevedeva una riduzione dei normali tempi di pubblicazione della gara. Ecco come si esprimeva l’amministrazione a proposito della tutela della pubblica incolumità:

“Che stante le condizioni dell’alveo sottostante in atto con argini erosi, l’intervento proposto non è più rinviabile e procrastinabile e che ogni possibile azione nel merito per anticipare l’intervento è conducente allo scopo per il quale è finalizzato ( tutela della pubblica incolumità);

Visto l’art. 9 della Legge n°164 /2014 che prevede la riduzione dei tempi di pubblicazione e semplificazione delle procedure di pubblicità delle gare in casi d’urgenza;

Che nella fattispecie per le motivazioni sopraindicate stante altresì il peggioramento delle condizioni dell’alveo sottostante, il suddetto intervento è da ritenersi urgente;

I tempi di gara vengono ridotti, però dal momento di ottenimento del finanziamento Regionale per 2.467.394 del 18/03/2015 erano già trascorsi sei mesi. E mi sembra interessante riportare uno stralcio del decreto di finanziamento in cui la Regione censura la modalità di affidamento di un incarico da parte del Comune di Acireale, riducendolo di circa 32 mila Euro.:

CONSIDERATO che occorre stralciare la voce, inserita tra le somme a disposizione dell’Amministrazione, relativa a “Indagini geognostiche comprese I.V.A. ed Oneri” di importo pari a € 32.605,11 in quanto l’affidamento dell’incarico viola le regole di trasparenza e concorrenza stabilite dalle Norme Nazionali e Comunitarie;

Nello stesso finanziamento vengono stabilite date stringenti sui tempi di realizzazione:

Art. 10 I lavori dovranno avere inizio entro 3 mesi decorrenti dalla data di notifica del presente Decreto e avere termine entro 25 settimane successivi e continui decorrenti dalla data del verbale di consegna.

Termini abbondantemente superati.

La gara viene gestita dall’Urega e viene aggiudicata provvisoriamente il 22/12/2015, in tempi rapidissimi. L’aggiudicazione definitiva da parte del Comune di Acireale avviene 4 mesi dopo  il 20/04/2016.

Atti ufficiali sulla esecuzione dei lavori non ce ne sono. C’è solo un comunicato stampa in cui l’amministrazione benevolmente ci informa che il 12/09/2016 sono stati consegnati i lavori. http://www.comune.acireale.ct.it/News.aspx?ID=1006

Perché per questa amministrazione noi siamo sudditi a cui le informazioni vengono elargite a proprio piacimento, troppo aperto e trasparente realizzare un portale con le informazioni aggiornate sull’iter dei progetti di opere pubbliche.

Il termine per l’esecuzione dell’appalto è di giorni 180 (centottanta, naturali e successivi decorrenti dalla data di verbale di consegna dei lavori). Tale termine, decorre dalla data di consegna dei lavori.  La data di ultimazione avrebbe dovuto essere l’11/03/2017.

Sono passati due anni dalla concessione del finanziamento, ci siamo fatti due inverni ed ancora non mi sembra che i lavori siano conclusi ed ho seri dubbi che siano iniziati. Ma vista la poca trasparenza della nostra amministrazione, nulla è certo.

In futuro ci sarà occasione per approfondire l’iter di aggiudicazione che presenta diverse anomalie. In corso di espletamento di gara da parte dell’Urega l’amministrazione si accorge di un errore, il quadro economico prevedeva un importo di 1.700.000 €,  di questi 54.355,87 € erano somme previste per la sicurezza. Come è stato calcolato questo importo non è dato sapere, mi auguro utilizzando le voci presenti nel prezzario regionale, ma l’allegato “C5 – Stima costi della sicurezza”, non è presente nel file zip messo a suo tempo a disposizione sul sito del comune.

In fase di gara si passa da 1.700.000 € di cui 54.335,87 per oneri di sicurezza a 1.700.000 oltre 54.335,87 per oneri di sicurezza.

Ma così l’importo complessivo è 1.700.000 + 54.335,87 + 767.394,89 per somme a disposizione =               2.521.750,76 €, superiore all’importo del finanziamento che è di 2.467.394,89. Strano.

Nel disciplinare di gara si fa riferimento ad un “C1 – Quadro tecnico economico” ma nel file zip messo a disposizione dal comune il costo complessivo dell’opera è di 1.700.000 €. (Addirittura non tiene conto della decurtazione da parte della Regione sui costi dell’indagine geognostica). Qual’era il quadro economico al momento della gara?

Atti successivi dell’amministrazione indicano che questa modifica si rende necessaria poiché nel prezzario regionale pubblicato il 27 febbraio 2013 (circa due anni prima della gara) i costi legati alla sicurezza vengono individuati specificatamente e non sono compresi nel costo complessivo dell’opera.

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Da quanto sopra indicato, riportato nella determina di modifica del quadro economico successiva all’aggiudicazione definitiva, sembrerebbe che i costi della sicurezza sono stati calcolati come percentuale.

Ultimo aspetto che, anche questo, meriterà un maggiore approfondimento è l’utilizzo delle economie di gara. Nella G.M. n. 41 del 15.03.2017 che approva la rimodulazione del quadro economico viene esplicitamente evidenziato l’utilizzo delle economia derivanti dal ribasso d’asta. A me sembra che le modifiche introdotte con la Legge Regionale 13/2013 non permettano più l’utilizzo delle economie per le opere aggiudicati successivamente al primo gennaio 2015.

Su questo aspetto burocratico si deve essere appuntata l’attenzione della Regione che con nota prot. 23089 del 08/04/2016 ha chiesto chiarimenti in merito alle variazioni del Quadro Economico. Anche loro devono essersi accorti di qualcosa.

(Stefano Alì)

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