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il prezzo di Loris

tremilacinquecentoeuro, forse scritto così potrebbe sembrare una cifra più alta che non con dei numeri. ma rimangono tremilacinquecento schifosi, meschini euro, tanto è il prezzo della vita e della morte del piccolo Loris per la sua famiglia. ucciso non una, ma due, tre, infinite volte, in tutte le occasioni in cui i suoi “cari” bivaccavano nelle televisioni spazzatura, davanti a “giornalisti” per cui l’ordine dovrebbe finalmente prendere una chiara posizione ed interessare la Procura. non meno colpevoli della mano che lo colpì quel 29 settembre 2014 e che stroncò la sua piccola vita. 

Pagamenti anticipati per le interviste, richieste di “regalini”e offerte di aiuti, anche attraverso il pagamento di visite mediche. È un quadro inquietante quello che emerge dalle decine d’intercettazioni telefoniche depositate dalla procura di Ragusa agli atti dell’indagine sull’omicidio del piccolo Lorisil pomeriggio del 29 novembre 2014.

Quello ricostruito dalle oltre 250 pagine d’informativa, depositate nelle ultime ore, è però uno scenario che racconta di come i familiari di Veronica abbiano ricevuto migliaia di euro per rilasciare interviste a trasmissioni televisive, soprattutto quelle delle reti Mediaset (contattati dal Fatto Quotidiano, dallo staff della società del Biscione preferiscono non commentare) . “La morte di Loris per l’intera famiglia Panarello è diventato un un business economico”, scrivono gli inquirenti, guidati dal capo della mobile Nino Ciavola. Carmela Anguzza e Antonella Panarello, rispettivamente madre e sorella di Veronica, “hanno trovato un’ottima risorsa economica nei proventi derivanti dalle loro partecipazioni ai programmi televisivi, nei giorni a seguire, mutando totalmente il contenuto delle loro dichiarazioni rese innanzi agli organi inquirenti, in presenza delle telecamere, fanno dichiarazioni totalmente contrastanti rispetto a quanto riferito”. Un esempio? È il 21 gennaio 2015 e un’addetta della trasmissione Domenica Live, chiama Carmela Anguzza. “Successivamente – annotano gli inquirenti – l’Anguzza interloquisce direttamente con la conduttrice del programma Barbara D’Urso. La D’Urso dice all’Anguzza che deve tornare in trasmissione a dire che ha visto sua figlia e, guardandola negli occhi, costei le ha detto che è innocente. LaD’Urso insiste sul fatto che in questo momento devono rimanere sul pezzo perché altrimenti l’opinione pubblica si convince sempre più che Veronica è colpevole”. La donna però ha qualche tentennamento. “Cercano in tutti i modi di convincerla – continuano gli investigatori – dicendole che sono disposte ad aiutare il figlio minore con eventuali consulti presso strutture mediche e con dei piccoli regali”. E se all’inizio la madre di Veronica dice di non volere andare in tv perché le sembra di fare “sciacallaggio”, in seguito le chiamate registrate dagli inquirenti diventano una vera e propria trattativa: alla donna vengono offerti duemila euro. Lei “risponde, dapprima che non sa ancora se sarà possibile e successivamente, chiede il motivo dell’esiguità del compenso”. Poi, “si consulta con il figlio in merito ai compensi offerti precedentemente e risponde alla giornalista” chiedendo “se è possibile anticipare a 30 il pagamento, anziché a 60 giorni, perché ha bisogno di soldi”. (il fatto quotidiano)

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