martedì, Marzo 19, 2024
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Il seme dell’imbecillità

La causa principale dei problemi è che al mondo d’oggi gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
(Bertrand Russell)

Con un duello, una volta, si risolvevano le conseguenze di uno sgarbo, un’offesa, un ingiuria. Che fosse elegante di spada, moderno di pistola o rusticano col coltello poco importa, ma i contendenti si guardavano negli occhi, con astio ma con dignità.

Ad Acireale la leggenda parla di duelli rusticani alla Fossa do Pizzuni, la cava di pietra che oggi è Piazza Dante, ma si perdono nella notte dei tempi. La storia più o meno recente ci racconta che invece gli smacchi e i torti o pure il solo animus da delatore viene appagato dallo stilare una bella missiva anonima. Un’arte questa pare che sia stata affinata nel tempo con missive che hanno raggiunto alte vette della elaborazione stilistica.

Poi ci sono le parole sussurate, questa arma (odiosissima) è usata più contro le donne, ovvero fare intendere che la signora non disdegna volatili di estraneo nido. In questo caso si ottiene il doppio risultato, far risultare zoccola la signora e cornuto l’ignaro (sempre ignaro) marito.
C’è anche la versione lupanare: ogni tanto con cadenza superiore al lustro corre voce (data per sicurissima) di un postribolo aperto in un comune viciniore in cui le signore, che esercitano la professione, sono tutte immancabilmente acesi.

Arma moderna: i social network
Dietro uno schermo l’acitanus infidus protetto da uno pseudonimo falso (fake) diventa un leone furente e feroce. Tanti leoncini abbiamo nella nostra Città: forse in onore a quello che regge il vessillo nello stemma?
Simpatico gioco è la sgamatura vera od ipotetica.
Poi ci sono quelli che scatasciano col loro nome e cognome, quelli fanno tanta tenerezza: che poi li incontri per strada e ti accorgi che sono solo mansueti agnellini che hanno avuto il loro momento di gloria.

Poi ci sono gli imbecilli che hanno trovato in loco un terreno ubertoso al pari del cavolo rapa violetto di Aci detto volgarmente trunzo.

Ritengo che le persone serie siano degne di confronto leale a viso aperto, come un duello.
Lo scontro sia leale sempre, come i nobili cavalieri medievali.

Diceva mio nonno:
Appoi, cu avi chiù corda attacca u porcu.

(santodimauro)

P.S.
L’immagine di copertina è quella del libro di Umberto Eco
“Il cimitero di Praga”
Libro che ho letto un paio di anni fa e che mi ha illuminato.
Il protagonista, un falsario, Simone Simonini (in cui tanti acitanis infidis si potranno riconoscere), si destreggia tra massoneria, garibaldini, gesuiti, riti esoterici, messe nere, carbonari, dinamitardi ed intrighi politici.
Ne consiglio la lettura.

 

 

 

 

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