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Ivan Castrogiovanni 2012 , scritto premonitore sull’Europa

Europa-Politisch-2Subito l’elezione diretta del presidente UE

C’è un solo modo per esorcizzare le maledizioni che si stanno moltiplicando contro l’Europa, i suoi governi, la sua moneta, la sua sicurezza, il suo futuro: rafforzarla. Alla fine degli Anni ’70, quando si stava per eleggere il primo parlamento, da giovane sessantottino presi pubblicamente posizione per non andare a votare.
Fatta l’Europa, mi resi conto che il processo avviatosi era troppo importante per metterlo in discussione con atteggiamenti massimalisti, radicali. Ma sono rimasto (apparentemente) stupito quando, ad esempio in miei interventi su Radiotre, mi sono sentito rispondere da giornalisti insospettabili, di calibro,che l’Europa è un ‘feet of clay ’ che potrebbe essere travolta da una prossima guerra.
No, ora sono io che chiedo con forza che l’Euroipa esista: non solo,ma che esista nella pienezza della sua civiltà. Non riesco a capire cosa si stia aspettando per eleggere direttamente il presidente dell’Unione smettendola con le presidenze a breve periodoi assegnate a turno a uno stato. Un presidente che per consensi, poteri, universalità di posizioni, sia paragonabile a quello statunitense. Analogamente mi chiedo quando si rivolgerà alla Gran Bretagna, alla Turchia,alla Norvegia, alla Svizzera,(ma anche alla Serbia) l’appello a entrare nel loro novero naturale che è la bella Europa. E ancora: cosa si aspetta a aiutare paesi come la Romania,l’Albania,l’ex Jugoslavia, in modo leale, progressivo,massiccio, trasparente, a allinearsi e integrarsi, finendola di dover stare alle prese con migrazioni di europei identificati come rom, quando quei popoli sono europei quanto e più di noi? Quella forma di furbizia sotterranea con la quale ci siamo installati a Tirana o a Bucarest a curare i nostri affaracci, non sarebbe meglio trasformarla in un aperto flusso di interessi economici, culturali, scolastici, infrastrutturali, politici? Tutti sanno, ad esempio, che moltissimi giovani che non sono potuti accedere alla frequenza delle facoltà di medicina in Italia, vanno a iscriversi in quelle romene. Non è assurdo? Il risultato è che nella facoiltà di medicina, poniamo, di Catania, avremo sempre meno studenti dell’Europa orientale, mentre Bucarest scoppia di siciliani. E perché mai,parlando di libera circolazione meteriale e immateriale, le scuole dell’Europa pullulano di insegnanti italiani mentre è praticamente impossibile trovare un tedesco o un ungherese che insegni alle elementari o nei licei di Catania? La cartina di tornasole di questa paralisi è la televisione: avete mai visto una trasmissione che, non dico parli di treni o di autostrade macedoni o montenegrine, ma almeno che ci mostri il sistema scolastico di queste parti d’Europa, il loro teatro, i loro centri di ricerca?
E allora, diamoci da fare per la vera unione europea. Cominciando con l’elezione e i pieni poteri a un suo vero Presidente.

Ivan Castrogiovanni

(pubblicato su La Sicilia del 19 giugno 2012)

(sdm)

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