Non possiamo che esserne contenti che la destra (quella acese) si scopre ambientalista e opera in questo senso per avere chiarezza e risposte (una già arrivata a firma dei dottori agronomi della provincia di Catania “non c’è stato danno ambientale”) rispetto alla questione del taglio degli eucalipti in zona “Fanciullo”. Sarà adesso compito dell’amministrazione e dell’assessore Ardita in particolare fornire l’altra risposta, ovvero: con quali atti e con quali costi sono stati tagliati (non si può parlare di potatura) quegli alberi. Attendiamo fiduciosi la risposta mentre la pazienza scema.
Notiamo, quindi, con un certo interesse che la destra acese diventa ambientalista malgrado siamo costretti a ricordare che nessuna parola è stata spesa per quanto riguarda l’impatto ambientale della pompa della sogip al Mulino di S. Maria la Scala, silenzio ancora più assordante (ma non sorprendente) per l’ecomostro piantato sulla timpa di Acireale e, sempre un potente silenzio, per la distesa di amianto nella frazione di Pozzillo. E questa destra acese sarà la stessa che perora la causa della costruzione del ponte sullo stretto, è la stessa destra che ha proposto il ritorno al nucleare come fonte di energia? Non nascondiamo un certo smarrimento e confusione nella collocazione di questa destra di giovani acesi che hanno a cuore l’ambiente (ottima cosa) ma che tralasciano argomenti fondamentali e ambientali come, grandissimo silenzio, sulla collocazione del depuratore consortile e sul fatto che Acireale è una città senza rete fognaria e che per la raccolta dei rifiuti differenzia solo un misero 4%? Ed è la stessa destra che prende posizione contro l’isola pedonale e che vorrebbe il centro aperto al traffico veicolare privato? La stessa destra che non ha mai parlato della spaventosa carenza dei mezzi di trasporto pubblici?
Insomma se questa destra acese assume connotati ambientalisti non possiamo che esserne contenti ma ambiente è anche accorgersi che ad Acireale non esiste un parco (nel vero senso della parola) aperto e fruibile e non va dimenticato che, sempre questa destra, non ha mai proferito parola quando nell’area Gazzena si è perso e si continua a perdere tempo in attesa di acquisizione e di fruibilità per le famiglie.
Insomma giusta la battaglia per vuole riportare chiarezza sulla questione gescal ma, oserei, dire da quale pulpito viene la predica.
