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La Liberazione è una Festa, ricorderemo la lotta della resistenza di on. Nicola D’Agostino (Sicilia Futura)

nicola-d'agostino-sicilia-futura-copCapiamo che i cambiamenti sono difficili da accettare, ma noi non abbiamo alternative: dobbiamo provarci, correndo anche il rischio di sbagliare.

Ora, che il Carnevale così come è stato fino ad oggi non ci piaccia e che vada ripensato è un dato di fatto: l’edizione (ed il maltempo) dell’anno scorso non lasciano spazio a dubbi. Peraltro facendo di necessità virtù. Il ricovero dei carri (definito impropriamente Cittadella del Carnevale) è una vergogna lasciataci in eredità : lavorarci dentro è impossibile, quest’anno rivedremo perciò i carri dello scorso anno e un po’ di denari li investiremo sulle decrepite strutture (il minimo indispensabile) per dargli decoro. I lavori non possono che iniziare dopo il 9 febbraio…

Visto che questa sarà  dunque una edizione in stand by, faremo degli esperimenti, destagionalizzando il Carnevale, approfittando di un weekend lungo per “iniziare” un lungo, difficile, complicato percorso che trasformi questa costosa manifestazione in una occasione di sviluppo turistico (cosa che non è MAI stata). Il periodo migliore è quello che precede ed include il 25 aprile: giornata di memoria questa certamente FESTA!

Ora, il Carnevale dei Fiori non può neanche volendo dissacrare il mito della resistenza, anzi lo può celebrare, e anzi finalmente (ad Acireale) ricordarlo in maniera confacente. Un concerto è meglio? Preferite un convegno sul tema con 50 presenti?Oppure qualcuno desidera le tristi parate pseudomilitari e retoriche con tanto di alzabandiera e il “silenzio” suonato dall’ennesimo trombettiere in uniforme? Mi sembrano pregiudizi e bigottismi che lascerei ad altre istituzioni che protestano quando il profano (Carnevale? Ma dai…) sconfina nel sacro territorio…

Andiamo al dunque. Io immagino una Acireale, per tre giorni città  dei fiori: il centro storico chiuso al traffico; strade, balconi, vetrine ricche di arredi floreali; i carri infiorati, eleganti, dignitosi, unici in Italia, che sfilano; turisti (già  presenti in tutta la Sicilia Orientale: a Taormina, Catania, Siracusa, Ragusa) che scoprono Acireale; musica per strada di sera per trattenere i visitatori. Credo che meglio non si possa onorare la Festa di Liberazione dal Fascismo. E meglio non si possa “ricordare” ai più giovani che neppure sanno che festa è!

Ma noi faremo di più! In quei tre giorni, per la prima volta nella storia di questa città  sempre triste e lamentosa, ricorderemo la lotta per la resistenza. Lo faremo in maniera gioiosa e libera, come merita il 25 aprile. Aggiungo che la polemica non ci disturba, perché è sinonimo di vivacità  intellettuale, meglio di un encefalogramna piatto: credo che alla fine non sarà  difficile capire che abbiamo gli stessi obiettivi e medesima sensibilità  sul tema.

(on. Nicola D’Agostino)

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