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La revoca del finanziamento per “via Carico”, Pirrone: “chiederò all’avvocatura di verificare se si rilevano estremi di omissione di atti d’ufficio”

ACIREALE – Finanziamento revocato, progetti, studi di fattibilità, definitivo, esecutivo, risorse e botta e risposta della politica ed un insulso rimbalzo di responsabilità non consolano per l’ennesimo “treno perduto”.

Proviamo a ricostruire rapidamente la cronostoria di una vicenda che sembra portare alla luce l’incapacità di gestire e seguire i finanziamenti e di implementare la documentazione atta ad ottenere le risorse per la messa in sicurezza di parte di territorio vulnerabile ai rischi idrogeologici.

Salvo Seminara, ex consigliere comunale della maggioranza che sostenne il sindaco Barbagallo, appresa la notizia commenta “In questi cinque mesi l’Amministrazione cosa ha fatto per salvaguardare questi progetti? Nulla, se questi sono i risultati. Nascondersi dietro la scusa della mancanza di un RUP è superficiale e denota la mancanza di programmazione sulle priorità, in scadenza, dell’ente”.

Alle osservazioni dell’ex consigliere comunale Seminara risponde il sindaco Alì che afferma Ci sono da meno di 4 mesi, comunque alla gente poco importa la querelle politica e lo scambio di accuse. A me dispiace che Acireale l’abbia perso. E che anche gli altri 3, su cui il commissario ha avocato la figura del RUP ai propri uffici dopo gli arresti, siano a rischio perchè il livello di progettazione anche per questi è inadeguato a procedere con le opere. La settimana prossima incontrerò Croce.

E alle motivazioni del sindaco fa eco, nella nostra intervista, l’on. Angela Foti. “Ho chiesto chiarimento al commissario Croce che mi ha riferito che non esiste alcuna progettualità e se avessero avuto almeno un’idea di massima avrebbe salvaguardato il finanziamento”.

Sembra allora che la questione riguarda proprio la mancata “implementazione degli atti”. Ovvero dopo che si è ottenuto un finanziamento, grazie ad uno studio di fattibilià, è necessario implementare gli atti producendo il progetto definitivo e quello esecutivo. Ma sembra proprio che questo passaggio non sia stato espletato e da qui la revoca del finanziamento.

Sembrava l’ultima puntata di un’altra storia opaca acese, invece l’intervento dell’assessore Salvatore Pirrone mostra un altro aspetto della vicenda. Le parole dell’assessore Pirrone sono chiarissime quando afferma: “Lunedì farò quanto nelle mie possibilità per salvare gli altri progetti, ma chiederò anche al nucleo di valutazione se sussistono gli estremi per rilevare una colpa grave a carico di qualcuno ed all’avvocatura di verificare se si rilevano estremi di omissione di atti d’ufficio e/o mancata vigilanza. Se si procederò di conseguenza. Esiste poi un altro problema che non mi nascondo, perchè non sapevamo di questi progetti a quasi quattro mesi dall’insediamento? Cos’altro non sappiamo?”

Le domande di Pirrone sono le stesse che ogni buon cittadino deve porsi. Ma il cittadino può farsi delle domande ma le risposte devono arrivare dalla politica ed allora aspettiamo di capire come mai “l’amministrazione Alì non sapeva di questi progetti?”.

Appare chiaro che questi quattro progetti, inseriti nel “Patto per il sud”, sono rimasti nei cassetti a morire di noia e di solitudine e mentre attendevano una mano che li sottoponesse all’organo politico la messa in sicurezza del territorio rimane ad aspettare. Una situazione che ci fa capire alcune cose. Non vi è stata alcun passaggio delle consegne tra l’amministrazione uscente e l’amministrazione Alì, non vi è stata alcuna attenzione nel reperire immediatamente tutte le informazioni sui progetti in stand by e non c’è stata alcuna sinergia tra gli uffici e la politica amministrativa.

Le parole dell’assessore Pirrone risuonano nella città sonnolente dei cento campanili. “I progetti vengono archiviati nelle stanze dei funzionari che li redigono e solo loro ne hanno notizia… Lunedì darò 3 giorni lavorativi affinchè tutti comunichino i progetti ancora aperti, ai quali sono in qualche modo interessati, il prossimo venerdì segnalerò all’ufficio procedimenti disciplinari chi non avrà adempiuto. Avrei dovuto farlo prima, ma dopo lo tsunami volevo essere un pacificatore, non passare per giustizialista, adesso il tempo è scaduto”.

Infine nella sua nota domenicale scrive il sindaco Stefano Alì: “Polemiche sul finanziamento su via Carico per rischio idrogeologico revocato, questo evento mi rattrista immensamente. Ci sono da meno di 4 mesi, e comunque alla gente importa poco la polemica politica e lo scambio di accuse e di responsabilità. A me dispiace che Acireale l’abbia perso. E che anche gli altri 3, su cui il commissario regionale Croce ha avocato la figura del RUP ai propri uffici immediatamente dopo gli arresti di febbraio, siano a rischio perchè il livello di progettazione anche per questi è inadeguato a procedere con le opere. La settimana prossima incontrerò Croce per trovare insieme un percorso che li metta in salvaguardia. Aggiungo solo che di questi 4 progetti, approvati con una Legge ormai decaduta, non esiste quasi nulla e non c’è traccia soprattutto delle approvazioni tecnica ed amministrativa. Tutta il parco progetti del comune di Acireale è inadeguato e questa non è una scusa, dobbiamo essere capaci di intervenire, riorganizzare gli uffici e programmare per tempo perchè altrimenti non ha senso, almeno per me, restare a fare il sindaco.

(mAd)

 

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