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La risposta dell’assessore Fichera al forzista Salvo Licciardello

francesco-fichera-copAlla (vana) ricerca di una nuova verginitĂ 

In merito alla riqualificazione urbanistica di una zona bianche nella frazione di Piano D’Api, ho letto con attenzione le dichiarazioni spontanee del sig. Licciardello, ex amministratore del Comune di Acireale e sodale di tutte le compagini amministrative che ininterrottamente hanno governato dal 2003 al giugno 2014.

Sono rimasto a dir poco sconcertato da come si possa con tanta disinvoltura e assenza di pudore mistificare la realtà nel tentativo di guadagnarsi agli occhi di una comunità, quella di Piano D’Api in particolare, una nuova verginità.

Il sig. Licciardello afferma che sarebbe stata eliminata un’indispensabile scuola prevista in una porzione di territorio in espansione.

Le affermazioni sono un condensato di dati non veri.

  • Il sig. Licciardello conosce certamente il DM 1444/68, se non altro per avere bazzicato l’ufficio Urbanistica del Comune di Acireale, e sa quindi che quel decreto prevede, tra le altre cose, delle quantitĂ  minime di spazi destinati a scuola rispetto al numero di abitanti insediati. In particolare il DM prevede almeno 4,5 mq/ di aree per l’istruzione per abitante e se avesse letto la relazione istruttoria che accompagna la delibera si sarebbe accorto che anche con la necessaria variazione di destinazione dell’area approvata dal consiglio, il rapporto è ampiamente rispettato disponendo il comparto di circa 10 mq di aree per l’istruzione per ogni abitante.
  • I dati demografici in possesso agli Uffici non restituiscono elementi per affermare di una nuova crescita della popolazione nel comparto in questione come affermato dal sig. Licciardello.

Fatte tali doverose precisazioni di carattere tecnico vorrei evidenziare al sig. Licciardello, già assessore all’Urbanistica del Comune di Acireale, alcune cose:

  • Il PRG del Comune di Acireale, approvato nel 2003 (Giunta Garozzo), ha visto scaduti vincoli preordinati all’esproprio giĂ  nel 2008 (sempre Giunta Garozzo). La legge (art.3 L.R. 15/1991) impone e imponeva ai Comuni di avviare la revisione del PRG diciotto mesi prima della decadenza dei termini di efficacia di quei vincoli previa adozione da parte del Consiglio Comunale delle relative direttive generali. Quindi giĂ  nel 2007 al fine di evitare la determinazione di zone bianche con vincoli decaduti, l’Amministrazione (sempre Garozzo) avrebbe dovuto avviare quel procedimento. Ebbene cosa ha fatto lei e la sua Giunta. Nulla. E negli anni successivi 2009, 2010, 2011, 2012, 2013 cosa ha fatto ancora lei e la sua Giunta ? Ancora nulla.
  • Lei conosce le norme e la giurisprudenza che impongono alle Amministrazioni di doversi pronunciare sulle legittime richieste di riqualificazione delle aree ove ricadevano vincoli preordinati all’esproprio? Immagino che le conoscesse eccome nel momento in cui la sua Amministrazione, sì la sua amministrazione, ha omesso totalmente di rispondere ad una di queste richieste di riqualificazione (zona corso Italia alto accanto attuale Liceo Classico) e oggi a causa di quella inerzia ci troviamo di fronte ad un’area giĂ  destinata ad edilizia scolastica che è stata trasformata da un commissario ad acta in una nuova zona residenziale con aumento del carico urbanistico. Suggerirò ai nostri concittadini della zona del centro cittĂ , anch’essi privati come sostiene lei di una importante scuola, di rivolgersi sempre a lei quale paladino delle loro ragioni.
  • Conosce inoltre la sentenza della Corte Costituzionale che impone la remunerazione del vincolo nel caso in cui l’Amministrazione intenda motivatamente reiterarlo?
  • PerchĂ© i consiglieri della sua stessa parte politica non hanno formulato, neanche in commissione, alcuna alternativa proposta di destinazione dell’area ed anzi mi risulta che hanno apprezzato la restituzione dell’area a verde agricolo?

Non pretendo ovviamente alcuna risposta agli interrogativi sollevati, mi aspetto invece che si possa aprire un più utile e produttivo confronto politico sul merito delle tante questioni irrisolte della nostra città, specie sul nuovo strumento urbanistico, abbandonando un linguaggio allusivo a chi sa quali malefatte che si respinge e non indulgere a facili demagogie che per quanto possano apparire (e non lo sono) facilmente remunerative sotto l’aspetto del consenso non lo sono invece per gli interessi del nostro territorio.

Per questo confronto sono stato, sono e sarò sempre disponibile.

(Francesco Fichera)

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