Su richiesta dell’Avv. Enzo Di Mauro, pubblichiamo quanto segue:
“Cari amici di Fancity,
intervengo per la prima (e spero ultima volta) sull’argomento che ha dominato la cronaca cittadina delle ultime settimane, dopo la pubblicazione di un articolo di stampa che ha rivelato l’esistenza un presunto giro di prostituzione con protagonisti (anche) acesi.
Essendo impegnato nel procedimento penale che si sta instaurando e conoscendo quindi, per ragioni professionali, fatti, nomi e circostanze, già da qualche giorno avevo pensato di scrivere un commento alle tante nefandezze che mi è toccato leggere per cercare di porre uno stop alla vergognosa caccia al nome che si è scatenata in città e che sta coinvolgendo ingiustamente diverse donne (soprattutto donne, anche se non manca qualche nome maschile), che nulla hanno a che fare con la vicenda e men che meno con i fatti di prostituzione di cui tanto si parla. Volevo fare ciò, confidando che i lettori (o meglio i liberi navigatori come amano definirli Mario D’Anna e Santo Di Mauro), si fidassero della parola del professionista impegnato nella causa; avevo poi deciso di soprassedere sperando che tutto si acquietasse e l’iniziale curiosità si arrestasse con il passare dei giorni.
Sono adesso costretto ad intervenire “ufficialmente”, dopo essere stato contattato da una Signora incredibilmente finita nel tritacarne del chiacchiericcio sfrenato da parte dei soliti “che sanno tutto”.
Davanti alla legittima disperazione di una donna, infatti,che non sa come fermare questo fiume in piena che la sta ingiustamente travolgendo (così come, purtroppo, sta accadendo a diverse altre donne anch’esse tirate in ballo senza ritegno), ho ritenuto di scrivere queste note come avvocato e come cittadino di Acireale .
Ora, posto che è già stata fissata l’udienza preliminare e, quindi, non dico nulla di segreto e dopo essermi confrontato anche con l’autorità giudiziaria procedente, chiarisco una volta per tutte:
nella vicenda processuale in questione è coinvolta soltanto una donna acese nella veste, peraltro, di persona offesa. Gli imputati su cui pende la richiesta di rinvio a giudizio sono solo 5, tra cui una donna; nessuno di questi (nemmeno la donna) è acese.
Originariamente vi erano altri due indagati la cui posizione è stata stralciata, in un caso con richiesta di archiviazione perché il fatto non sussiste e nell’altro per il ricorso ad un rito alternativo.
Tra le persone non imputate (e che purtroppo sono quelle più colpite dalla diffamazione), citate negli atti d’indagine, NON ci sono impiegate pubbliche del Comune di Acireale, NON ci sono impiegate pubbliche mogli di noti professionisti o medici acesi, NON ci sono Vigili Urbani di Acireale, NON ci sono signore titolari di negozi di abbigliamento acesi (ultima in ordine di tempo sentita stamattina), NON ci sono parrucchiere o estetiste titolari di esercizio a posto fisso.
Spero in tal modo che si possa mettere un punto a questo vergognoso gossip sulla pelle di donne, spesso anche mogli e madri, colpite ingiustamente dalla calunnia e che nulla hanno a che vedere con la prostituzione.
I fatti drammatici successi anche nella scorse settimane dovrebbero far riflettere tutti. Fermiamo per favore questo gioco al massacro.
Anche perché – e qui parla l’avvocato difensore di fiducia – nessuna ulteriore diffamazione sarà più tollerata e chiunque perseveri sarà chiamato a risponderne davanti all’autorità giudiziaria.
Grazie dello spazio che vorrete concedermi.”
Avv. Enzo Di Mauro
(sdm)
