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Le mani fuori città – Atto I

La Timpa di Acireale è costituita da un’alternanza di colate storiche e preistoriche alternate da strati più incoerenti di suoli, materiali piroclastici e sedimenti alluvionali dislocati da un sistema di fratture, faglie costantemente attive.

Questo gradino geomorfologico è in continua erosione da millenni, attaccato dal basso dall’azione del mare che disgrega le parti più tenere facendo precipitare con frane di crollo le colate sovrastanti, ampiamente fratturate per il raffreddamento dei flussi lavici. Dall’alto invece i numerosi torrenti che provengono dalle aree pedemontane, erodono le zone sommitali causando enormi colate detritiche e frane di crollo come verificatosi a S. Tecla qualche anno fa.

L’erosione è un processo naturale che può essere accelerato o ritardato dall’azione dell’uomo. L’enorme frana di S.Caterina con un canyon profondo decine di metri, si origina dopo un grande sbancamento a monte in via delle Terme, tuttora visibile dall’alto.

Il Genio civile negli ultimi vent’anni ha eseguito decine di lavori di consolidamento sulla Timpa, alcuni parzialmente visibili da Santa Maria La Scala altri occultati dalla vegetazione, decine di lavori pubblici tra cui quello denominato “Interventi finalizzati alla mitigazione del rischio di erosione nei tratti di costa in corrispondenza delle frazioni di S. Caterina, Santa Maria La Scala e Pozzillo” finanziato con fondi europei Por ed appaltato con Contratto del 2008 all’Ati Gallone Buemi per € 1.781.776,00.

Questo lavoro finanziato sotto l’amministrazione Garozzo ed eseguito sotto l’amministrazione Barbagallo, è noto a tutti per la vicenda della barriera soffolta, un’opera di protezione dell’erosione marina che andava eseguita nella zona della grotta delle Colombe, recente geosito regionale, con particolarità di colate basaltiche colonnari di straordinaria bellezza.

Ieri una nuova frana di crollo ha interessato il sito causando alcune limitazioni di sicurezza al camping soprastante, ed esattamente a fianco dell’intervento di consolidamento finanziato con il contratto del 2008.
Tutto regolare… forse.

La singolarità di questo consolidamento pubblico è che l’area oggetto del consolidamento è totalmente privata ed a esclusivo utilizzo del camping.
A differenza dello stralcio di S. Caterina che interessa il sentiero pubblico che porta dal belvedere al mare, qui si è intervenuto esclusivamente a beneficio di una spiaggia privata, inaccessibile da chiunque non alloggi al camping e totalmente finanziata con centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici.

Perché si sono investiti soldi pubblici su un’area privata? Perché non si è intervenuti sull’area adiacente, in cui l’erosione era molto più avanzata ma che non aveva al di sotto una spiaggia per turisti?
L’erosione è un fenomeno naturale ma per qualcuno è più naturale che per altri.

(Fabio D’Agata)

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