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MATTIA LEOTTA: IL “ROMBO DI TUONO” GRANATA

Un mancino atipico: non il classico dolce e vellutato, ma secco e roboante, come un rombo di tuono in piena tempesta. Un mancino perfettamente adatto a chi in campo mette la cattiveria agonistica giusta, quella di chi vuol spaccare il mondo e che fa impazzire il tifoso. Del resto, quando in velocità parte palla al piede sulla fascia terrorizzando le difese avversarie, è una vera e propria furia. Tutto questo è Mattia Leotta, il classe ’96 granata che con il numero 11 sulle spalle ha già conquistato tutti. Un inizio un po in naftalina, poi il boom. Ed è bastato davvero poco per far scoccare la scintilla e diventare uno dei beniamini della tifoseria. Lui, l’ex Giarre, che solo qualche stagione fa puniva l’Acireale con una doppietta in un derby giocato allora con la maglia gialloblu.

Dopo varie stagioni con la maglia giarrese, in estate l’approdo in granata ed il conseguente salto di categoria. Ma il passaggio dall’eccellenza alla D non sembra esser stato minimamente percepito. L’esordio in Coppa Italia contro il Marsala dove già era stato possibile notare le sue qualità seppur ancora da raffinare. Poi, partita dopo partita, un’escalation che lo ha consacrato come uno dei punti di forza della squadra. Fin qui sei le reti per lui, una più bella dell’altra ed in tutti i modi: di testa, di sinistro, di destro, di rapina. La prima arrivata contro il Rotonda in trasferta, poi la conferma qualche giornata dopo in quel di Cittanova. Suo il gol del momentaneo 1-1 al Bari in una gara che, seppur persa, avrà per certi versi una valenza storica. Per l’occasione a bucare le mani del portiere Marfella non fu il mancino ma il destro, quasi a voler sottolineare la rarità di un match di quello spessore. Poi Turris, Castrovillari ed infine Gela, con un bellissimo diagonale all’angolino basso.

Un rendimento di altissimo livello che lo consacra ad oggi come la vera sorpresa di questo Acireale, anche se chi lo conosceva giura di non aver mai avuto dubbi sul suo talento. Per continuare a riempire la casella delle reti ci sarà tutta una seconda parte di stagione, ma ci sarà soprattutto tempo ancora per stupire e dimostrare coi fatti di poter valere categorie ben superiori come già fatto fin qui. L’Acireale e Acireale se lo coccolano, lui intanto corre, dribbla e segna con costanza. La C a fine anno non è mica un miraggio.

Giorgio Cavallaro

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