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Non cerchiamo colpevoli, ma uno spazio per bambini è stato sgomberato

ACIREALE – Una storia iniziata nel pieno dell’estate e che si è conclusa ieri (04/10/2018) con lo sgombero del parco giochi inclusivo all’interno del Palavolcan di corso Italia. Una storia di gestione dell’impianto, di costi da sostenere, di accoglienza e di inclusione, una storia che non ha trovato la giusta conclusione e che ha prodotto l’ennesimo sgarbo al buon senso e alla vivibilità.

Le parti sono il GIS che gestisce il Palavolcan, la politica cittadina, l’associazione 104 onlus che si era fatta carico di gestire lo spazio all’aperto con il parco giochi per bambini e altri locali all’interno che fungevano da palestra e dal “bar ai 4 sensi”; un bar pensato per i non vedenti aperto a tutti.

Una bella storia finita quel 5 novembre 2014 quando la tromba d’aria spazzò via parte del tetto della struttura sportiva. Un soffio brutale di vento e il racconto di un parco giochi inclusivo è volato via, dopo quasi quattro anni la conclusione è la più triste possibile: sgombero dei giochi. Un altro spazio vola via e ad Acireale rimane ben poco per passare qualche ora con i più piccoli.

Villa Belvedere inaccessibile nella zona dei giochi, un altro parco giochi doveva sorgere all’interno della stessa villa ma ancora non se ne sa nulla, il parco delle Terme chiuso e nel degrado totale, lo spazio al Palavolcan anch’esso finito.

Una brutta storia che dimostra che la politica essenzialmente deve svolgere un ruolo di mediazione e di ricerca delle soluzioni. La politica deve farsi carico di mediare le posizioni, di mettere insieme le parti e di concordare soluzioni senza arrivare a “duelli rusticani” che sono uno schiaffo in faccia alla città ed ai suoi cittadini più piccoli.

Sappiamo che il GIS non poteva che indicare modalità che rispettassero le norme di sicurezza ed ogni altra imposizione di legge e che non poteva delegare la completa gestione degli spazi alla 104 orizzontale, sappiamo che l’associazione 104 orizzontale onlus è composta da un gruppo di persone assai attente all’inclusione e sappiamo che la dott. ssa Fraschilla (assessore al ramo) avrebbe volentieri incassato una proposta che potesse mettere d’accordo tutti. Ma non è accaduto e quando la storia si chiude con un sgombero non ci sono vincitori e vinti: hanno fallito tutti ed hanno fatto si che, ancora una volta, i cittadini acesi più attenti e sensibili sono diventati quelli a cui si può sottrarre ogni spazio, ogni luogo di vivibilità e incontro.

E così gli acesi, genitori di figli piccoli, il fine settimana metteranno i bimbi in auto per raggiungere nei paesi vicini qualche area svago degna di questo nome.

E’ la tristezza che vince, ancora una volta.

(mAd)

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