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Per la “Diciotti” grande manifestazione di solidarietà.

PORTO DI CATANIA – Una grande manifestazione si è svolta ieri (25/08/2018) al porto di Catania per chiedere a gran voce e in maniera pacifica che i migranti (tanti dell’Eritrea) possono essere fatti sbarcare.

Per la seconda volta nella storia dobbiamo chiedere scusa agli eritrei. La prima volta il 2 ottobre 1935 quando il dittatore Mussolini annunciò l’inizio di una guerra provocata senza alcuna causa, e adesso tenendo per giorni gli eritrei (che non sono clandestini ma povera gente che scappa da un regime cruento) ancorati e alcuni di loro malati al porto di Catania.

Al porto di Catania la manifestazione si è nutrita da tantissime sigle da Amnesty International, ai sindacati di base e tante altre ancora, presente anche tanti acesi che si sono uniti alla folla per manifestare solidarietà e comprensione verso le sofferenze umane e dei migranti della “Diciotti”.

Durante la giornata di ieri le notizie si sono susseguite freneticamente fino a giungere, a tarda sera, all’inizio dello sbarco dei migranti. Abbiamo appreso delle dimissioni del presidente dell’agenzia italiana del farmaco, la disponibilità della Chiesa italiana di accogliere i migranti e insieme alla Chiesa anche l’Albania e l’Irlanda.  Ma la notizia che ha avuto maggiore peso mediatico è stata certamente quella relativa all’iscrizione nel registro degli indagati del ministro Salvini. “Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio trasmetterà il fascicolo al Tribunale dei ministri di Palermo. Perché il principale indagato è adesso il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio, le ipotesi di reato contestate al capo del Viminale. Nel registro degli indagati è finito anche il capo di gabinetto del ministro, il prefetto Matteo Piantedosi.”

E’ intervenuto nella vicenda anche il garante delle persone detenute o private della libertà individuale Mauro Palma che, tra l’altro, ha sottolineato in una lettera indirizzata al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Catania, che “le condizioni materiali degli ambienti che ospitano i migranti a bordo della nave, assolutamente inidonee permanenza prolungate come quella che si sta verificando nel caso specifico”.

Una vicenda che non  si è ancora conclusa come sebra non concludersi mai l’eterna campagna elettorale del ministro leghista. Intanto a Catania una significativa lezione di civiltà è stata la “scena” di questa triste vicenda che rimarrà come punto di partenza irrinunciabile per far fronte all’ondata terribile di questa lugubre guerra tra poveri.

(mAd)

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