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Piccola storia delle Aci – Il culto della Madonna della Catena , secoli XVI – XVII

Uno dei culti più antichi di Aci è quello verso la Beata Vergine della Catena, venerata nel casale “delli Scarpi”. Come scrisse  Mons. Salvatore Bella: “fu ai tempi di Re Martino, ed allorchè egli strinse d’assedio il fedifrago Artale di Alagona rinchiuso nel castello di Aci. D’allora in poi non più dimenticossi quel culto; e certo da li a non molto fu dipinta l’Icona, che anche oggi si osserva dentro la nostra chiesa, ritoccata in tempi più recenti; ma che molto assomiglia nell’insieme all’immagine vetusta della Madonna della catena, che si venera in palermo, nell’artistica chiesa dello stesso nome. Verso il 1576, pare, fosse stata aggiunta all’icona una cappelluzza od oratorio, piccolo e angusto. 

Dalle ricerche d’archivio di Don Giuseppe Guliti apprendiamo, invece,  che nel marzo 1567 , un decreto vescovile, autorizzava i mastri d’opera dell’omonimo oratorio facoltà a poter far celebrare la messa e  la festa della Beata Vergine il “martedì di Pasqua” di ogni anno.  Dal 1588 al 1597 si porta a termine la costruzione di una nuova chiesa attorno alla cappellina , la festa viene fu trasferita alla data dell’ 8 settembre (solennità della Natività della Beata Vergine).

Nel 1623 con le elemosine dei fedeli si raccolse la somma di 80 onze e si diede incarico a mastro Giuseppe Firrito di Catania (stesso autore della statua della Madonna de’ Patanè)  per la realizzazione di una statua della Madonna da portare in processione per la contrada. Il 31 agosto 1624 si ottenne licenza per poter portare in processione e benedire il simulacro della Madonna della Catena.

Memorie storiche del Comune di Aci Catena di Mons. Salvatore Bella

Ricerche d’archivio di Don Giuseppe Guliti.

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