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HomeCulturaPiccola Storia delle Aci - Privilegio della processione di Sant'Antonio, 1563

Piccola Storia delle Aci – Privilegio della processione di Sant’Antonio, 1563

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Il 10 gennaio del 1563 il Vicario Generale Guglielmo Ansalone su richiesta dei fedeli di Casalotto concede il privilegio di portare in processione, il 17 gennaio di ogni anno la statua di Sant’Antonio Abbate per la detta contrada.

“Noi Don Guglielmo Ansalone priore maggiore della Chiesa Catanese e ancora Vicario Generale dell’illustrissimo e reverendissimo in Cristo Padre e Signore Don Nicola Maria Caracciolo vescovo di Catania e della sede apostolica per grazia di Dio. Abbiamo acconsentito liberamente alle pie  e devote richieste dei fedeli e andiamo incontro massimamente a coloro che da Dio e dai suoi Santi speravano di conseguire con  il loro aiuto molteplici benefici per il corpo e per l’anima e con tutte le forze a loro non desistano servire. Pertanto a quelle cose che riguardano la gratitudine e il servizio al Signore loro si rendano condiscendenti. Infatti poiché i devoti figli in Cristo abitanti nella Contrada chiamata Casalotto costruirono e completarono una certa chiesa dignitosa ed in essa anche una immagine o statua del detto beato Antonio abate per la gloria di Dio e per la gloria del sopra detto beato Antonio. Desidera che detta immagine o statua il giorno 17 gennaio di ogni anno in cui si suole celebrare la festa del detto beato Antonio venga portata o condotta devotamente in processione per la detta contrada e per altri luoghi della parrocchia di Valverde e chiedono umilmente a noi il permesso in perpetuo. Noi pertanto a conoscenza delle cose predette in reverenza a Dio e per l’onore del detto beato Antonio, ai rettori e ai confratelli della detta chiesa e contrada se per caso per la pioggia o per altra causa legittima nel 17 del predetto mese di gennaio non si sarà potuta celebrare per ogni anno e in perpetuo futuro tempo concediamo l’autorealizzazione con quella autorità di cui godiamo. Concediamo e impartiamo, restando salvi sempre i diritti della stessa chiesa parrocchiale e dei reverendi rettori e beneficiari che devono rimanere per loro illesi ed inviolati. In fede e testimonianza questo scritto del nostro privilegio per mano a noi nota è stata scritta e con la nostra mano è stata firmata e apposto il sigillo del detto eccellentissimo Vescovo dato a Catania il giorno 10 gennaio VII indizione 1563″

Don Guglielmo Ansalone – Vicario generale di Catania

bibliografia:

Per la Storia di Valverde cronache del Padre Messina A.S. – Prof.Matteo Donato

La festa di Sant’Antonio abate 1563-1993 di Carmelo Conti

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