venerdì, Aprile 19, 2024
Google search engine
HomeCulturaPiccola storia di Jaci - 05 aprile 1849, Acireale è riconquistata...

Piccola storia di Jaci – 05 aprile 1849, Acireale è riconquistata dalle truppe borboniche.

Allo scoppio della Rivoluzione Siciliana contro la dinastia borbonica nel gennaio del 1848, la città di Acireale da subito appoggiò la causa, il 26 gennaio si costituiva un Comitato Civico. L’11 febbraio del 1849 il Senato di Catania, in visita nella città, donava la storica bandiera e la spada a suggello della nuova concordia e amicizia ritrovata tra le due città sorelle. Il 29 marzo scadeva l’ultimatum del Re che invitava gli insorti a cedere le armi. Il 30 marzo il Gen. Carlo Filangieri, principe di Satriano, con un poderoso esercito, iniziava la riconquista della Sicilia attaccando dal litorale orientale della Sicilia, occupando il 02 aprile Taormina, il 04 aprile occupava Giarre, il prossimo obbiettivo era Acireale, dove inizialmente gli insorti dovevano stabilire una linea di arresto, idea scartata con la decisione di ripiegare verso Catania. Gli acesi, nel frattempo, avevano lasciato la città rifugiandosi nelle campagne. Lo storico Pasquale Calvi a tal proposito scriveva: “ La mattina del 5 aprile (giovedì santo) i Regi eran già padroni di Aci, di cui gli abitanti scorati,  dopo la ritirata del  battaglione siciliano, troppo deboli per resistere,  abbandonati i lari, rifugiati si erano su’ prossimi monti. Le truppe regie furono accolte all’entrata della città dal Senatore Grassi Calanna e dal ciantro della matrice Can. Tommaso Continella (di fede borbonica) seguiti da diversi cittadini con ramoscelli d’ulivo e palme. Sul Bastione del Tocco sventolava bandiera bianca per segnalare alle navi che la città si era arresa e evitare un possibile bombardamento. Le truppe sostarono in città e l’indomani proseguirono verso verso Catania attraverso Viagrande. Catania il 10 aprile cadeva dopo strenua difesa. Come trofei di guerra furono requisite la Bandiera (oggi esposta alla Pinacoteca Zelantea) e la spada (oggi riposta nel busto reliquiario dei Santa Venera) offerti dai catanesi pochi mesi prima. Così finiva l’esperienza rivoluzionaria della città, molti furono costretti a prendere la via dell’esilio tra cui Gregorio Romeo, morto esule a Malta e il cav. Salvatore Vigo Platania ritiratosi in esilio volontario a Santa Tecla.

RELATED ARTICLES
- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments