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Piccola storia di Jaci – Catania, devastante incursione aerea del 16 aprile 1943

La città di Catania per la prima volta viene bombardata dalle forze aeree americane causando 146 morti e 291 feriti, causando la distruzione in vari quartieri della città e di molti monumenti storici cittadini. Tra le “vittime” del bombardamento ci fu pure il prezioso fercolo processionale dei Sant’Agata. Riportiamo la testimonianza dell’avv Previtera Mannino pubblicata nel volume “La guerra a Catania” del  dott. Salvo Nicolosi:

“La bomba era caduta nell’edificio accanto, sull’altra parte di via Etnea, contiguo al Duomo. Aveva colpito il seminario arcivescovile e la costruzione entro la quale era custodita la vara di Sant’Agata, quel locale con la famosa porta di ferro che vi era stata impiantata molti anni prima, dopo un clamoroso furto. La porta su via Etnea del deposito era stata sfondata dallo spostamento d’aria. Pezzi d’argento si erano staccati dal fercolo ed erano sparpagliati qua e là sul pavimento, anche a parecchi metri. Ricordo che c’era un sacerdote, non so più il suo nome. Siccome s’era raccolta gente, lui chiedeva a tutti di aiutarlo a raccogliere quei preziosi rottami, ‘E’ roba della Santuzza’ implorava. E tutti a frugare e a raccogliere gli spezzoni. Glieli consegnavano con devozione”.

Fin qui il racconto del fatto, la prima festa esterna della Santa si celebrò nel febbraio del 1946 , il fercolo era in restauro e la vara per la festa esterna fu offerta dai cittadini di Acicastello.

Anche il fercolo della nostra  Santa ha rischiato di fare la stessa fine , come riporta il prof. Patanè nella sua “Agosto 1943 – Gli Alleati ad Acireale e a  Fleri, i tedeschi durante la ritirata avevano minato pure la parete nord della Cattedrale. La rovina fu scongiura grazie all’intervento di alcuni cittadini che cancellarono i segni fatti dai guastatori tedeschi.

Foto della Casa – Vara distrutta dalle bombe (sempre dal Libro “la Guerra a Catania”)

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