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Piccola storia di Jaci – Elezioni amministrative 1946

Memorabili furono le elezioni del Consiglio Comunale del 1946, prime elezioni libere del dopoguerra. Tanti storici e studiosi della città hanno scritto su questa competizione elettorale, molti anche in veste di testimoni e protagonisti  tra questi anche il prof. Antonio Pagano in un suo libro sui personaggi acesi dedica uno spazio a questa “tenzone” elettorale.

“Nel 1946, per l’elezione del Consiglio Comunale, la prima del dopoguerra, ad Acireale gli indipendentisti scesero in campo con il simbolo della Rondine. Contrassegno della D.C. era lo Scudo Crociato, Penna e Piccone quello dei partiti di sinistra fusi in un blocco unico. Un robusto discorso dell’Ing. Giuseppe Caltabiano si concludeva con una bella immagine poetica.”…speriamo che la rondine vada a posarsi sulla cimasa di gronda del Palazzo di Città…”.

Le schede “a lenzuolo” contenevano i nomi dei candidati dei vari schieramenti politici. L’elettore dovevadepennare i nomiche non riscuotevano la sua fiducia. Tra gli eletti Caltabiano, Sardella, Lorenzo Grassi Vigo, Carpinato, Cola Leotta, Carmelo Fichera. Dai banchi dell’opposizione il vivace Cav. Giuseppe Sardella faceva spesso sentire la sua voce squillante. Una riuscita caricatura era accompagnata da questa parole. ” Il Cavaliere Sardella, che al comune si oppone e s’appella…”. la sindacatura andò al Cavaliere Lorenzo Grassi Vigo, “don Zuddu Rassu”. Suo vice il Cavaliere Carpinato, lo “Sceriffo”. Il Primo e Secondo Cittadino furono “fatti segno” a due affettuosi epigrammi. Lorenzo Grassi: “Signuri mei, videmu e poi decidemu/ Parla con gusto fino il primo cittadino…”. E Carpinato: “Che testa pelata, quale mascella quadrata!/ Terrorizza al Comune persino il paralume…” Entrambi venivano chiamati “Oreste e Pilade” e anche “Castore e Polluce”. Perfetto il richiamo alle due coppie più affiatate della mitologia. Grassi rimase in carica fino al 1950″.

(“Figure di Acireale” prof. Antonio Pagano)

 

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