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Piccola storia di Jaci -I giorni della liberazione in Acireale, aprile 1945

Gli Acesi apprendevano , con un’edizione straordinaria del giornale “La Sicilia” , della fucilazione di Mussolini, della Petacci e dei gerarchi della Repubblica di Salò, tra cui l’acese (di nascita) Ruggero Romano, ministro della R.S.I. . Il 30 aprile si annunciava la fine della guerra in italia e la capitolazione delle forze tedesche. Finisce pure la guerra in Europa, la notizia verrĂ  data per radio , le campane delle chiese suonarono a festa , molti acesi scesero in strada, il vescovo celebrerĂ  il solenne “Te Deum” in Cattedrale. La CittĂ  era amministrata dalla giunta del Cav. Pietro Carpinato coadiuvato: dall’ing Carmelo Fichera (PCI), Francesco Grasso (sindacalista), Mario Leotta (separatista), Carlo Carpinati (DC), Giovanni Cirelli (DC), Raffaele Nicolosi (DC), Giuseppe Pagano (DC) e Gregorio Romeo (DC) L’amministrazione comunale si dovrĂ  misurare con tante urgenti problematiche come la riparazione dei danni causati dalle incursioni aeree e navali,  il rientro dei reduci, lo scoppio di un epidemia di tifo causata dall’acqua inquinata e la dilagante povertĂ  e fame di tanti cittadini acesi. Acireale, alla sciagurata avventura del conflitto, pagherĂ  un pesante tributo in termini di vite umane, 297 caduti e dispersi, da aggiungere i civili morti in occasione delle incursioni aeree o dalle mine disseminate alla periferia nord della cittĂ .

Notizie tratte da il ” Risveglio ” cronache cittadine dal 1945 al 1960 dell’avv. Felice Saporita

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