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Piccola Storia di Jaci – “La Maddalena”

 

Notizie storiche su questa chiesa ci provengono da Giuseppe Di Mauro Riggio nella sua “Memorie Storiche sopra la vita del Servo di Dio Mariano Patane'”.

Marc’Antonio Grasso abbate di Santa Maria de’Raccomandati e canonico della collegiata di Aci – Reale , l’anno 1696 fondo’ la chiesa di Santa Maria Maddalena penitente, ritenendosi il diritto di patronato. Nell’anno 1708 scrisse il suo testamento , dove doto’ la chiesa; fece de’legati ai suoi nipoti; ed istituì un fedecommesso nella persona di suo nipote Marc’Antonio figlio di Pietro e sua linea, alla quale diede il patronato della chiesa in discorso. Disse poi, che estinguendosi tale linea , al  fecommesso succedesse perpetuamente la sua chiesa, e volle che avverata la estinzione della detta linea , si cumulassero le rendite di tal patrimonio a che fossero sufficienti per lo mantenimento di una collegiata, da erigersi in essa chiesa. Al primo di ottobre del 1713 mori’ il Rev. canonico Grasso , e l’anno 1717 essendo morto suo pronipote Marc’Antonio senza eredi si estinse la linea chiamata dal testatore, e la chiesa si pose in possesso de’beni che il fedecommesso formavano. Un lungo e vivo litigio si suscito’ tra i parenti del can. Grasso e la chiesa della Maddalena. La causa fu strepitosa,  e fu esaminata nei supremi tribunali di Sicilia; e dopo tanti passaggi ed alienazioni di beni , fatti dai parenti dell’abbate Grasso, allorquando con atti provvisionali li possedettero, l’anno 1734 il possesso e l’amministrazione de’beni rimasti fu dato alla chiesa nella persona del suo cappellano Alfio Grasso, che anticipando le spese con attivita’ e costanza , l’aveva validamente difeso. Dopo siffatte vicende il patrimonio pervenne alla chiesa minorato di molto, perche’ parte di essa fu alienato de’parenti, e parte con le dovute solennita’ fu venduto dal cappellano, per le spese ingenti che bisognarono per sostenere il dritto della chiesa. Perlocche’ non fu possibile la creazione della collegiata voluta dal testatore. Tal fatto fece esaminare mons Ventimiglia (Vescovo di Catania) dalla sua Aula sinodale, col voto dell’assessore, ed avendo dichiarata ineseguibile la volonta’ del can. Grasso , sulla fondazione della collegiata, con lettere della sua Gran Corte vescovile, piene di solide e sagge considerazioni diede all’Oratorio dei Filippini quel che rimaneva della rendita, e sotto alcune condizioni commise la cura della chiesa della Maddalena al solo Preposito di esso. Nel 1768 la chiesa viene restaurata e il Crocifisso fatto realizzare dal can. Grasso nel 1705 viene traslato nella chiesa dell’Oratorio dal Padre Patane’ . La pala d’altare raffigurante la Maddalena viene attribuita a Paolo Vasta. La chiesa e’ dotata pure di una cripta per la sepoltura, attualmente la chiesa e’ sotto il patronato dei Filippini di Acireale ed e’ chiusa al culto , auspicabile un recupero.

(foto , immagine della Maddalena disegnata nella cripta funeraria e pala dell’altare maggiore)

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